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Il passepartout per un viaggio che, attraverso differenti sapori e colori, racconta tutta la bellezza di una giornata trascorsa a Venezia. Siamo in alta quota, alla Giudecca, nello Skyline Bar dell’Hilton Molino Stucky, una delle strutture iconiche e più significative dell’architettura di recupero post industriale.

In questo che è il rooftop più alto della Serenissima, dove lo sguardo si perde tra la laguna, monumenti straordinari e le montagne del Veneto, la talentuosa Valentina Mircea ha creato una nuova drink list, ed ogni signature è dedicato ad un momento del giorno. In questo luogo straordinario però, l’orizzonte si colora di mille sfumature che la sapiente mano della bar manager omaggia con mirati accostamenti di spirit e preparazioni rigorosamente home made. Una carta tutta da leggere, dove di ogni cocktail, oltre ad una descrizione sintetica è riportato il profilo sensoriale e il bicchiere dove viene servito. Si avverte un respiro cosmopolita che rievoca la storia di questa città, da sempre un ponte fra Oriente e Occidente.

I grandi classici della miscelazione sono virati con un twist personale che ondeggia fra sostenibilità e il desiderio irrefrenabile di raccontare questo territorio costituito da acqua e terra attraverso le materie prime e le sue botaniche.

Valentina Mircea

I nostri cocktail sono un, permettetemi il gioco di parole, mix fra sapori, consistenze e tecniche ispirate ai colori del cielo di Venezia, goduto da un osservatorio privilegiato che è questo rooftop. Privilegiando la sostenibilità e l’attenzione a ridurre gli sprechi e gli scarti delle lavorazioni”, evidenzia una dinamica Valentina Mircea, incontrata in un sabato di fine aprile.

Dietro a un bancone che si staglia su un cielo di un azzurro abbagliante, ci racconta la sua personalissima visione della mixology.
La nostra drink list si apre con Blushing Dawn – continua Valentina – quel momento in cui il rossore dell’alba prelude ad una giornata intensa. Un cocktail che risveglia i sensi con un delicato equilibrio di dolcezza e vivacità. Attraverso la Vodka Absolut Elyx, combinato con sciroppo alla vaniglia e fava tonka, e frutto della passione in tre consistenze, succo di frutta, purea e spuma, proponiamo un twist su un Martini di questo frutto. Mentre il Crimson Flame omaggia con la sua audacia un cielo luminoso che brucia al crepuscolo. Rum Havana Passoa, succo d’arancia, sciroppo al peperone e succo di lime. Al palato un’intensità profonda e ardente che persiste ben oltre l’ultimo sorso, lasciando all’ospite di scegliere la decorazione tra peperone candito e caramella all’arancia. Questo lavoro di grande creatività è stato ampiamente ricompensato dal pubblico che nella maggior parte dei casi sceglie, almeno come primo giro un signature. È consapevole che un classico lo si può bere, al netto di piccole differenze, ovunque. Invece le nostre creazioni originali si possono provare solo qui. Se dovessimo dichiarare una percentuale diciamo che il 43% dei cocktail che prepariamo sono signature”.

Venetian Lagoon

Tra i più graditi, il Venetian Lagoon, che evoca un momento di quiete prima che la città si risvegli. Una combinazione fra Gin dei Sospiri, Noilly Prat, Luxardo Bitter Bianco, Lillet Blanc, salamoia e infuso di cavolo viola ed oliva Kalamata che al palato si adagia come la marea del mattino, morbida e delicata.  E per chi ama il whiskey dai sentori di legno tostato, il suo drink non può che essere il The Last Date. Un momento sospeso nella luce dorata, colto nelle ultime ore prima del calar della notte, ricche di possibilità: Jameson Black Barrel, brodo di datteri, succo di lime, Bitter all’arancia e caramella al dattero.

The Last Date

Non mancano anche mocktail riservati a chi per varie ragioni non può bere alcol. Sono dei veri e propri signature e non banali succhi di frutta con granatine. Basti pensare all’Azure Reverie che nella versione originale è un mix di Cordiale alla menta e tè verde, Italicus e Green Chartreuse con Nuvola di menta. Sostituendo Italicus e Green Chartreuse con il succo di lime e il Seedlip Garden si ha  una versione 0%. O il Serenissima Glow, che incarna un riflesso dorato sul Canale della Giudecca. Protagonista è Gin Stucky 1895 Venice Gardens accostato ad un cordiale allo champagne, infuso di camomilla e Succo di limone gassato. La versione analcolica invece avvicenda il gin e il cordiale allo Champagne con l’Elixir Dilmah e il cordiale al Wild Idol.

Il dialogo con Valentina Mircea ha rappresentato anche l’occasione per verificare gli ultimi trend in atto nella mixology:
La maggior parte degli ospiti del nostro hotel provengono dal mondo anglosassone, dunque gin e bourbon sono per loro una religione. Il gin poi piace tantissimo anche alla clientela europea ed italiana. A mio parere è una tendenza destinata a durare ancora tanto. Altro segmento in crescita è il mondo dell’agave, con tequila e mezcal protagonisti dei cocktail estivi. Inoltre vedo come tanti avventori sono incuriositi dai prodotti del territorio, quegli spiriti che raccontano il luogo dove soggiornano. Mi riferisco in particolare al Gin Stucky 1895, distillato secondo una ricetta segreta dove botaniche tradizionali sono abbinate ad altre della Laguna di Venezia o il Cadello 88, un liquore  che rievoca alla memoria l’antico splendore commerciale della città di Venezia, padrona dei traffici per mare con l’Estremo Oriente,  cardine dell’antica Via della Seta”.

Altro tema importante è la sostenibilità, un mantra per la bartender al punto da coinvolgere anche l’ospite con alcuni semplici e efficaci consigli per la salvaguardia dell’ambiente. In ogni cocktail viene evidenziato l’aspetto che lo rende sostenibile, con la spiegazione di una pratica virtuosa facilmente replicabile anche a casa. Ad esempio, nel cocktail Umami, a base di tequila miscelata con un blend di spezie orientali e mango, viene raccontato come la schiuma e succo di mango siano fatti in casa e come venga adoperato l’intero frutto per assicurarsi che niente venga sprecato. Incorporando sia la polpa che il succo, infatti, se ne estrae tutta l’essenza, ottenendo una miscela vibrante e ricca di sapori.

Valentina Mircea

“Lavorare in questo luogo unico è per me stimolante – conclude Valentina – sembra quasi di essere in un film. Spero che la mia esperienza possa essere d’aiuto a tante ragazze che si approcciano a questa professione che storicamente è sempre stata vista come un avamposto maschile. Negli ultimi anni si è avvertito un profondo rinnovamento e la presenza femminile è ormai parte integrante di tanti concorsi prestigiosi, ricordo in particolare la Competition No.3 London Dry Gin dove il podio era interamente in quota rosa. Si sta consolidando una comunità importante dove rispetto al passato è molto più facile essere donna e barman. Lo si vede anche nelle guest che valuto eventi molto importanti per far scoprire al pubblico stili di bartending differenti e provenienti da tutto il mondo”.

+Info:  skylinebarvenice.it/en/

© Riproduzione riservata

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