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L’America Centrale è nel pieno di una crisi da molti considerata tra le peggiori di sempre: la fortissima svalutazione e la bassa qualità della vita stanno condizionato praticamente ogni fetta di mercato, inclusi settori storicamente portanti per l’economia della zona, e la produzione del caffè non fa eccezione. I prezzi, e di conseguenza gli introiti dei produttori sono ai minimi, e i coltivatori sono quasi in ginocchio: il colosso Starbucks ha quindi deciso di investire per “mitigare la crisi e proporre una svolta positiva nella vita di molti”. 

 

 

Venti milioni di sterline per risollevare il suo principale fornitore di caffè: Starbucks acquisisce infatti la stragrande maggioranza dei 650 milioni di libbre di caffè annuali proprio dal Centro America, e i portavoce della compagnia hanno dichiarato che il denaro verrà concentrato soprattutto in Guatemala, Messico, El Salvador e Nicaragua. A rivelare il piano è stata Michelle Burns, Senior Vice President della sezione Caffè e Tea di Starbucks. “Speriamo e ci aspettiamo che il mercato si assesti da sé, ma ci siamo prefissati di intervenire in modo autonomo, per aiutare quelle specifiche zone a uscire dalla depressione”.

L’investimento dovrebbe dare i primi frutti già nella prossima stagione del raccolto, che è ormai dietro l’angolo, e sarà suddiviso a seconda dei ritmi e dei costi di produzione di ciascun paese. Si tratta della più grande somma di denaro mai investita da Starbucks in favore dei propri coltivatori. La crisi sta travolgendo i lavoratori, che non sono in grado di coprire i costi di inseminazione, fertilizzazione e mantenimento delle piantagioni; senza i fondi lo scenario diventerebbero apocalittico, con un deciso taglio alla quantità e ancor più alla qualità del prodotto, se non addirittura l’abbandono di determinate zone di coltivazione.

 

 

“L’impegno che abbiamo in programma di profondere in tempo di crisi e in modo così specifico per il centroamerica è un chiaro sintomo della nostra mentalità: è un esempio di quanto ci stia e ci sia sempre stata a cuore la vita delle persone che sono coinvolte con la nostra azienda”, ha poi sottolineato Burns. L’iniziativa di Starbucks è volta a migliorare le condizioni dei propri lavoratori, e a maggior ragione a evitare la minaccia di un prodotto al di sotto degli standard di qualità del marchio: per questo motivo è stato deciso di espandere il progetto 100 Million Trees, aggiungendo una porzione extra di 20 milioni di piante da caffè in Colombia nei prossimi due anni. Le nuove piantagioni andranno a sostituire le più datate, spesso contagiate dalla ruggine o da malattia specifiche, e sarà previsto un supporto tecnico e di mantenimento.

 

Fonte: beveragedaily.com

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