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Sono tante le ragioni per bere Gin. Noi di Beverfood.com siamo stati al the Gin Day, e abbiamo cercato di capire il successo che sta dietro questo distillato che è stato riscoperto. Sino a qualche anno fa sembrava sparito dai radar ma soprattutto dalle linee dei bartender il Gin. Oggi invece il trend è in salita, si distilla praticamente tutto, dai botanical della tradizione arrivando sino alle tendenze più estreme. Siamo stati al the Gin Day, kermesse di settore ormai diventata un cult, due giorni organizzata a Milano da Bartender.it per cercare di orientarci meglio all’interno di un mondo affascinante come quello del Gin.

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1) L’importanza della Tonica

In quasi tutti i cocktail buona parte della miscelazione è data dalla tonica. Al the Gin Day tante le proposte in questo ambito. Partiamo da Schweppes, marchio icona in tutto il mondo per la sua tradizione di successo che ha lanciato a Milano Schweppes Bitter Lemon e Schweppes Ginger Beer. Anteprima per Fever Tree, l’azienda inglese distribuita in Italia da Velier, ha presentato la Armatic Tonic Water, colore rosa pink, aroma dolce con note aranciate di amaro, gusto aromatico con estratti di angostura. Da abbinare a gin strutturati. Anche la spagnola Indi&co. distribuita da OnestiGroup che utilizza ingredienti 100% naturali e un processo di macerazone artigianale ha presentato i nuovi 3 gusti lanciati da poco in Italia (Strawberry Tonic, Ginger Beer, Orange Marmelade).

schweppes.it/premium-mixers/www.sanbenedetto.it/it/tonica-schweppes
www.indidrinks.comwww.onestigroup.com
www.fever-tree.comwww.velier.it

Gamma di Tonic Water Fever Tree presentata al Gin Day
Gamma di Tonic Water Fever Tree presentata al Gin Day

 

2) Il gusto dei classici

Come in letteratura, prima di addentrarci a provare le novità, un occhio ai classici. Alle certezze. Bottiglie che danno sicurezza, Gin tra i più popolari. Da Tanqueray, presente con l’importatore Diageo, il gin Premium più venduto al mondo, prodotto dal 2000 a Cameron Bridge in Scozia. Rimaniamo in Scozia per un altro classico, Hendrick’s, portato in Italia nel nostro paese da Velier. Undici specie botaniche, alcune standard altre stravaganti per la categoria, servito iconicamente con tonica e con la tipica fetta di cetriolo. Chiudiamo questa sezione con Bombay, di proprietà della multinazionale Bacardi, il nome deriva dalla Stella di Bombay, uno zaffiro di 182 carati, viene richiamato anche nelle bottiglie.

www.tanqueray.comwww.diageo.com
us.hendricksgin.com/www.velier.it
www.bombaysapphire.comwww.martinierossi.it

Tanqueray n. 10, Hendrik's Gin e la novità Star of Bombay
Tanqueray n. 10, Hendrik’s Gin e la novità Star of Bombay

 

3) Gin per la ristorazione

L’evento più attesa è stato il lancio della limited edition di Portobello Road Gin, creata in collaborazione con lo chef stellato Carlo Cracco e con Filippo Sisti, capo bartender di Carlo e Camilla in Segheria. Una drink list esclusiva domenica sera nel locale milanese, mentre lunedi al secondo giorno di Gin Day presentazione in pompa magna alla stampa. Una selezione limitata che nasce per la ristorazione, che ha visto la collaborazione di OnestiGroup con uno dei volti noti della tv di MasterChef.

www.portobelloroadgin.com
www.onestigroup.com
www.carloecamillainsegheria.it

Carlo Cracco, Filippo Sisti barman capo di Carlo e Camilla in Segheria e il distillatore del gin Dave mostrano Portobello Road Gin
Carlo Cracco, Filippo Sisti barman capo di Carlo e Camilla in Segheria e il distillatore del gin Dave mostrano Portobello Road Gin ideale specialmente per mixology

 

4) L’editto della patata

Il Gin Windspiel, sull’etichetta raffigura un levriero. La leggenda narra che uno dei primi ad apprezzare la qualità delle patate tedesche di Eifel, fu Federico II di Prussia, che intorno alla metà del 1700 decise di fare un liquore con il distillato a base di patata. Il progetto non vide mai la luce, ma la famiglia di distillatori di Daun, piccolo centro della Renania, ha deciso di mettere in etichetta il levriero per la passione di Federico II per i cani, Windspiel è importato in italia da Tekbar.

windspiel-manufaktur.com
www.tekbar.it

I gin Windspell con il levriero
I gin Windspell con il levriero inseparabile amico di Federico II di Prussia

 

5) Gin di casa nostra

Sono tante anche le esperienze nostrane di Gin. A Milano durante l’evento di due giorni ne abbiamo scelti un paio. Dal nord del Lago Maggiore, con Major Gin, una ricetta dal gusto italiano che racconta la tradizione della distillazione alla Rocca d’Angera, con ginepro delle Alpi e ciliegia piemontese. Ci spostiamo a sud, dove al Vecchio Magazzino Doganale capita di sentire storie che sembrano uscite da un libro di racconti. Ci fa entrare in questa nuova dimensione Ivano Trombino, parla di un prodotto autentico e rurale. Gil, ci fa vedere le bacche di ginepro raccolta a bassa quota, ci apre i limoni ancora verdelli IGP di Rocca Imperiale. In bocca il gusto alchemico che ci fa venire voglia di andarlo a trovare in Calabria.

www.majorcompany.it

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Bottiglie di Major gin esposte al Gin Day

 

Gil Gin è distribuito da www.compagniadeicaraibi.com

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Gil Gin prodotto con un ginepro speciale dalle bacche molto grandi e con i limoni IGP di Rocca Imperiale

6) Recuperare il passato…

Può capitare di incontrare a the Gin Day anche un’azienda come Luxardo, che il Gin lo faceva ottant’anni fa, oggi ha voluto riprendere in mano la tradizione partendo da quella ricetta rielaborata. I gusti cambiano, le tendenze e le mode si evolvono con il passare degli anni assecondando il gusto dei consumatori. Dal 1936 al 2016 per Luxardo un salto in avanti di un’accurata selezione di 9 botanicals, la ricetta attuale risale al Ginepro di Dalmazia prodotta sin dagli inizi del ‘900.

www.luxardo.it

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Bottiglia storica del gin Luxardo prodotta con il ginepro di dalmazia con alle spalle il nuovo London Dry Gin (ricetta classica) già vincitore di di medaglie all’IWSC 2016

 

7) Gin a cavallo d’Europa

Non è il titolo di un film, ma la il claim di Gin Sul, distillato in Germania ad Amburgo ma con radici portoghese. Una dichiarazione d’amore per i confini dell’Europa ma anche per il vecchio continente stesso. Abbiamo parlato con il mastro distillatore, scovato dai trevigiani di Rossi & Rossi, sempre pronti a scoprire le novità artigianali del mondo degli spirits.

www.gin-sul.de
doc.it/

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lo stand di Gin Sul al Gin Day

 

8) Dalla grappa al Gin

Ci ha pensato Poli, distilleria storica veneta emblema della grappa made in Italy, ad avvicinare questo mondo al Gin. In casa Poli volevano un prodotto che potesse riscoprire il valore artigianale della tradizione. Marconi 46, distillato artigianalmente con alambicco a bagnomaria sottovuoto, ottenuto da un’infusione di bacche di ginepro, uva moscata, pino mugo, pino cembro, cardamomo, coriandolo e menta, quella che se chiudiamo gli occhi sentiamo ancora in bocca.

www.poligrappa.com

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il gin Poli Marconi 46 in esposizione al Gin Day

 

9) Non aprite quella porta

Verrebbe il caso di dire non aprire quella porta, ovvero Death’s Door Gin, perché difficilmente si torna indietro dopo aver provato questo American Dry Gin millesimato biologico prodotto solo con tre botaniche: ginepro, coriandolo, semi di finocchietto. Ghilardi Selezioni ha portato in Italia questo gioiellino dagli Usa più veri di Washington Island, natura estrema con una selezione delle materie prime millimetrica. Tecnica di distillazione “one shot”, un colpo e via, Gin ideale per la miscelazione viste le sue caratteristiche equilibrate.

www.deathsdoorspirits.com
www.ghilardiselezioni.com

Immagine di Death's Door Gin presa dalla pagina facebook di Ghilardi Selezioni
Immagine di Death’s Door Gin presa dalla pagina facebook di Ghilardi Selezioni

 

10) Le chiavi della Regina

Una chiave sulla bottiglia del No. 3 London Dry Gin. Il nome non è un caso, ma si riferisce al numero 3 di St.James Street, casa della Berry Bros & Rudd per ben tre secoli. Fornitore ufficiale della Casa Reale Britannica, addirittura si vocifera che la Regina in persona scenda a fare rifornimento utilizzando appunto la chiave per aprire il magazzino. Tre botanical, ginepro, bucce di arance e pompelmo, per un taglio finale secco, in Italia distribuito da Pallini.

www.pallini.com

lo stand si No. 3 Gin
lo stand si No. 3 London Dry Gin

 

11) Gin da meditazione

Per chiudere la nostra mini selezione ci voleva qualche cosa che ci facesse riflettere, un gin da meditazione.  N° 209 Gin, richiama la distilleria californiana di San Francisco che aveva con il suo numero di licenza, la n° 209 negli USA nel 1882. In catalogo di Compagnia dei Caraibi da poco, dalle parti di Vidaracco sembrano apprezzare molto i prodotti affinati in legno. Quando il gin incontra il mondo del vino, a riposare secondo una tecnica specifica, abbiamo assaggiato il N°209 Cabernet Sauvignon Barrel Reserve Gin, affinamento in botti provenienti dalla vicina Napa Valley. Un prodotto che strizza l’occhio a un Bourbon, un modo ragionato di interpretare il Gin da meditazione.

www.distillery209.com
www.compagniadeicaraibi.com

La gamma di N° 209 Gin. da sinistra il classico,
La gamma di N° 209 Gin. da sinistra il classico e poi i Barrel Reserve Gin (Sauvignon Blanc, Cabernet Sauvignon e Chardonnay)

 

The Gin Day è un evento Bartender.it + info:
www.bartender.it
www.ginday.it

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