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Dopo un breve sorpasso da parte del porto di Savona in Liguria, Trieste ritorna nel 2008 primo porto d’Italia relativamente all’import di caffè, con 117.900 tonnellate importate nel corso dell’intero anno, pari ad oltre il 26% del totale nazionale. A renderlo noto è stata l’Agenzia per il Distretto Industriale del Caffè del capoluogo giuliano (Trieste Coffee Cluster), che ha approvato il bilancio 2008 e ha varato il Piano Triennale di Sviluppo del distretto.


Il capoluogo giuliano, secondo i dati diffusi dall’agenzia per il distretto industriale del caffè (T.C.C.), riprende la leadership italiana tra i porti del caffè, con 117.900 tonnellate di caffè importato (26,3% del totale nazionale), precedendo Savona con 117mila tonnellate (il 26,1% del totale nazionale). Nei primi nove mesi dello scorso anno, Savona precedeva Trieste con 91.400 tonnellate contro 88.700 tonnellate; le attività di import del caffè a Savona sono incentrate nell’Interporto di Vado Ligure, dove opera il gruppo Pacorini, e nei magazzini Lavazza di Carcare, gestiti dalla Cooperativa Cairese. Al terzo posto nell’import italiano del caffè si colloca il porto di Genova

Per quanto riguarda l’avvio del 2009, il T.C.C. precisa che, tra gennaio e febbraio 2009, sono state già sbarcate a Trieste 23.810 tonnellate di caffè, in gran parte nei container, rispetto alle 6.458 tonnellate dello stesso periodo del 2008. Per Furio Suggi Liverani, presidente del Trieste Coffee Cluster, “le statistiche confortano in quella che per gli operatori è una percezione piuttosto diffusa, che cioè il mercato del caffè non reagisce contraendo i consumi, nonostante la crisi economica ed il pessimismo dei consumatori. Tuttavia il primato dell’Italia nel mondo per il caffè espresso italiano non è per nulla un fatto scontato. Per questo – conclude – si lavora a iniziative di tutela, di valorizzazione dell’espresso e del ‘vivere il caffe’ come esperienza culturale e sensoriale”.

Fonte: Notizie Virgilio

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INFOFLASH/PORTO TRIESTE
Erede di Venezia nei traffici del Mediterraneo, dopo la parentesi napoleonica, Trieste inizia una crescita rapidissima che, verso la metà dell’ottocento, la porta ad essere il principale scalo dell’impero austro-ungarico ed uno dei maggiori del Mediterraneo. Nel fervore di traffici portuali primeggia il commercio del caffè che imprenditori delle provenienze più varie gestiscono con capacità decisamente moderne. Trieste è tuttora il primo scalo portuale del Mediterraneo con riguardo al traffico di caffè. Attualmente gli spazi portuali adibiti allo stoccaggio del caffè occupano circa 100.000 mq, con una giacenza media negli ultimi anni superiore al milione di sacchi, in gran parte della varietà Robusta. Trieste è in particolare porto di consegna del Life di Londra per la varietà robusta e dell’ICE Nibot di New York. Attorno a questo traffico si è sviluppata una filiera produttiva, un “cluster”, di imprese attive nella diverse fasi della selezione, lavorazione, logistica, servizi assicurativi, promozionali e di supporto che, unitamente alle associazioni e alle istituzioni pubbliche interessate, hanno dato vita al neo Distretto del Caffè della Provincia di Trieste che opera attraverso l’agenzia Trieste Coffee Cluster (TCC).. + info: www.distrettocaffetrieste.it

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