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Il turismo del vino dovrebbe raggiungere un turnover di 332,5 milioni di dollari nel prossimo decennio, dopo essersi ripreso dagli effetti della pandemia globale. Lo rivela un rapporto di Future Market Insights in cui si prevede per l’enoturismo un’ulteriore crescita del 13,2% CAGR (tasso di crescita annuale composto) nei dieci anni successivi.

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Il rapporto cita il promettente ritorno del desiderio di esperienze di viaggio da parte dei consumatori, con le aziende vinicole di tutto il mondo che si sono impegnate a investire nella grande tendenza delle “esperienze immersive” e del turismo enogastronomico per offrire abbinamenti culinari, eventi di degustazione, laboratori e visite ai vigneti o che collaborano con ristoranti e chef locali per migliorare l’esperienza complessiva dei visitatori.

La domanda di esperienze autentiche e coinvolgenti ha elevato la volontà di visite e degustazioni in cantina, che attualmente rappresentano circa il 34,6% della quota di valore. Inoltre, le aziende vinicole stanno adottando sempre più spesso pratiche sostenibili e biologiche, che attraggono i turisti eco-consapevoli.

Approfondendo i dati, il rapporto ha evidenziato che le prenotazioni dirette attraverso i siti web delle aziende vinicole rappresentano una quota significativa delle entrate (circa il 38,7%).

Anche i social media e le esperienze virtuali stanno rendendo il turismo del vino “accessibile e coinvolgente”. I progressi della tecnologia possono inoltre essere utilizzati per personalizzare l’esperienza dei visitatori.

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Tra le destinazioni preferite l”Europa domina, ma i paesi che si prevede vedranno crescere maggiormente il turismo del vino emergono quelli della regione Asia-Pacifico, in particolare l’India e la Cina, mentre la Moldavia, la Georgia e la Croazia stanno attirando l’attenzione accanto alle destinazioni più ovvie di Francia, Italia e Spagna (in particolare Rioja e Priorat).

La ripresa è avvenuta nonostante la crescita negativa dovuta alla pandemia di Covid 19, che ha fatto registrare un valore di 85,36 milioni di dollari nel 2019, ma un calo dello 0,1% a causa della pandemia e del blocco mondiale, che ha comportato severe restrizioni ai viaggi in tutto il mondo, oltre alla cancellazione di numerosi eventi e all’interruzione dell’accoglienza da parte di molte aziende vinicole. La ripresa è stata lenta, seguita da un’inflazione elevata e dall’aumento del costo della vita, che hanno contribuito a dissuadere i potenziali turisti – compresi gli amanti del vino – dai viaggi di piacere.

Fonte: www.federvini.it/news/

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