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Diageo, leader mondiale nella produzione di spiriti, starebbe considerando la vendita o lo spin-off del famoso marchio di birra Guinness e potrebbe rivedere la sua partecipazione nella divisione vini e alcolici di Moet Hennessy, di proprietà di LVMH, secondo quanto riportato da Bloomberg.

La notizia di una potenziale vendita di Guinness, uno dei marchi più performanti nel portafoglio di Diageo, ha spinto le azioni della società a crescere di quasi il 4%, rendendola il miglior titolo per performance nell’indice blue-chip venerdì 24 gennaio. Alcuni analisti e secondo fonti interne ritengono però che una cessione di Guinness, in questo momento non avrebbe senso dal punto di vista societario. Diageo e LVMH hanno entrambi rifiutato di commentare questi rumors di mercato.

il balzo del titolo DGE (Diageo) dopo l'indiscrezione di Bloomberg
il balzo del titolo DGE (Diageo) dopo l’indiscrezione di Bloomberg

Guinness: un marchio di successo e in continua espansione

Guinness nonostante rappresenti un’eccezione nel portafoglio di Diageo, dominato principalmente dagli spiriti, nel recente passato la sua performance ha superato quella di etichette chiave come il whisky Johnnie Walker. Dal 2021 le vendite di Guinness sono cresciute a doppia cifra ogni anno, sostenute anche dal successo della versione analcolica.

Diageo continua a investire nel marchio Guinness, dimostrando quanto sia cruciale per la sua strategia. Recentemente, l’azienda ha annunciato un investimento di 100 milioni di euro nello storico impianto di St. James’s Gate a Dublino, con l’obiettivo di rendere il sito a emissioni zero entro il 2030. Parallelamente, il brand si è legato ancora di più al mondo dello sport, siglando un accordo quadriennale con la Premier League inglese per promuovere Guinness come birra ufficiale della competizione, un’iniziativa che rafforza la sua presenza in mercati strategici come il Regno Unito.

Una crescente popolarità nel Regno Unito

La vendita del marchio Guinness sembrerebbe poco plausibile anche per la sua crescente popolarità nel Regno Unito e in altri mercati internazionali. In tempi recenti Guinness è diventata particolarmente amata dai consumatori britannici, anche tra i più giovani. Tra luglio e ottobre 2024, le vendite di Guinness nel Regno Unito sono aumentate del 21% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, rendendola la birra più consumata del paese. Un aumento di domanda che ha persino portato a una temporanea carenza di scorte in alcuni pub britannici durante le festività natalizie del 2024.

Secondo Bloomberg, il successo del marchio potrebbe renderlo un asset molto attrattivo, con una valutazione che potrebbe superare i 10 miliardi di dollari (8 milioni di sterline). Alcuni analisti come Laurence Whyatt di Barclays si sono chiesti perché Diageo dovrebbe vendere uno dei suoi asset migliori. “Sarei molto sorpreso se Diageo volesse vendere Guinness,” ha dichiarato Whyatt, sottolineando come sia insolito cedere un marchio di punta e in salute. Una fonte interna ha confermato che una vendita a breve termine non avrebbe senso, considerando l’eccellente performance del marchio e il fatto che Debra Crew, CEO di Diageo, ha espresso pubblicamente il suo apprezzamento per Guinness

Strategie di mercato e il futuro di Diageo

La crescente popolarità di Guinness contrasta con la recente flessione delle vendite di distillati, causata dal rallentamento della domanda post-pandemia per etichette premium. I consumatori nei mercati sviluppati stanno gradualmente spostandosi dalle birre verso cocktail e drink a base di spiriti, che offrono margini più elevati per le aziende del settore.

Diageo continua comunque a rivedere il suo portafoglio globale. Proprio ieri, l’azienda ha completato la vendita del rum venezuelano Ron Cacique al gruppo Bardinet, segnale di una strategia focalizzata sul rafforzamento dei marchi più strategici.

Sul fronte della partnership con LVMH, Diageo potrebbe decidere di aumentare la propria partecipazione del 34% Moet Hennessy, oppure uscire del tutto e liquidare la sua quota. Secondo l’analista Trevor Stirling di Bernstein, il controllo totale della divisione di vini e alcolici di LVMH potrebbe richiedere una “disposizione molto avversa del business della birra, incluso Guinness.”

Con un brand in crescita e continui investimenti strategici, una possibile cessione di Guinness rimane un’ipotesi controversa, ma che potrebbe rappresentare una decisione cruciale per il futuro di Diageo. Allo studio anche una valorizzazione del brand Guiness con uno spin off e conseguente quotazione del titolo, che sicuramente potrebbe trovare apprezzamento dai tanti estimatori della stout più famosa e bevuta nel mondo.

Aggiornamento:

In un comunicato stampa rilasciato domenica 26 gennaio, Diageo ha smentito le speculazioni sulla possibile vendita del marchio di birra Guinness e della propria partecipazione in Moët Hennessy.

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