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Il racconto delle verticali richiede sempre una certa attenzione, soprattutto se si considerano i diversi stadi evolutivi che la cantina ha dovuto attraversare, confrontandosi con in cambiamenti del gusto nel mercato. O con se stessa. Al netto di una stilistica che pone in primo piano l’equilibrio e una freschezza miscelata a una concreta morbidezza, la cantina LVNAE è una fonte d’ispirazione quando si parla di Vermentino. Tra terra e mare, tra note balsamiche, mediterranee e agrumi, Diego Bosoni, dal 1966 enologo a Ortonovo in provincia di La Spezia, prova a raccontare la sua sfida con il tempo, e con il vitigno. È un percorso sentito il suo, perché Lunae, da antico porto Etrusco-Greco, battezzato così in onore dell’antica dea della Luna Selene, vede alla guida la famiglia Bosoni da 5 generazioni.

 

 

Ed esibirsi, con una batteria di vecchie annate, è l’anticipo di una profondità del percorso pionieristico nei Colli di Luni, che tra i comuni di Ortonovo e Castelnuovo Magra, in scheletro e limo argilloso a seconda dell’altitudine sul livello del mare; lo scorso 12 ottobre al Four Seasons di Milano si è presentata, per la prima volta, l’evoluzione del Vermentino alias “Numero chiuso”.

L’idea del vino nasce nel 2008, con la scelta di vinificare diversamente i grappoli raccolti da due appezzamenti nei comuni di Luni e Castelnuovo Magra, a circa 250 metri s.l.m.; prodotto solo nelle migliori annate, la produzione è “essenziale”, 2600 bottiglie pari a una botte di 20 hl.

 

 

“Numero chiuso” ma pluriparcellare. Un progetto ricamato e perfezionatosi nel tempo, due parcelle selezionate in 80 ettari di vigneti, e da 40 diversi appezzamenti in cui a primeggiare per il 70% ovviamente è il Vermentino.
In questa rappresentazione del “viaggio” possiamo affermare che le versioni proposte entro la decade, reggono il tempo mentre è a partire dal 2010 che inizia una fase calante. Tutti i vini macerano a freddo sulle bucce per 12 ore, fermentano a temperatura controllata in vasca d’acciaio per poi affinare in botte di rovere per 18 mesi cui segue un ulteriore affinamento in vetro per 18 mesi. Età media delle piante: 30 anni. Non resta che ringraziare la cantina, non tanto per l’invito a un questo suo mettersi a nudo, ma per mostrarci fattivamente il punto in cui l’uva può arrivare, oggi. Una fotografia odierna destinata a modificarsi nel futuro.

COLLI DI LUNI DOC NUMERO CHIUSO

2018
Nel mercato da qualche mese, profuma di pesca gialla, albicocca, mela cotogna, ha le tipiche note del varietale. Ampio, di grande ricchezza questa fase, in sottofondo la sua astringenza non ferma ma anzi prolunga il gusto, rilasciando un velo decisamente saporito.
2017
Qualche nota boisé non intacca l’opera, costruita su note di menta e polvere di fiori bianchi. Accade, però, che il bicchiere, in un istante, racconti una nuova architettura: c’è calore, ampiezza, una materia adombrata da aromi di canditi. C’è ancora astringenza, vita.
2016
È tutto sul balsamico, nonostante le “rughe” idrocarburiche. Acidità, verticalismi in crescita, le note ferrose non si risparmiamo. Un sogno, un punto di partenza per decifrare Numero chiuso. Piuttosto lungo anche nella parte fruttata.
2015
Forme burrose, foglie di alloro, anice. Quanta ricchezza proposta in una sola “stretta di mano”. In poco tempo appare materia, carnosità e una piacevolezza unica grazie a una sostentazione data dall’acidità.
2013
È uno sguardo al mare in un susseguio di note di cedro, pino e mela. È una voce già tesa, fitta, con spalla acida e una fittezza minerale che conferma la visione di Paolo e del potenziale del Vermentino.

 

+info: www.cantinelunae.com

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