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Sdoganare il vino dai superalcolici per considerarlo un vero e proprio elemento integrativo del pasto e incentivarne il consumo al bicchiere per rispondere alle nuove esigenze di salutismo e anche di portafoglio. Sono questi i punti chiave su cui si è concentrata l’attenzione di chi ha partecipato ai Forum televisivi di Fipe organizzati al Vinitaly. Nei confronti fra esperti del settore, produttori, ristoratori e comunicatori è stato fatto il punto su come fronteggiare al meglio i due nuovi fenomeni emersi negli ultimi anni. Il contrasto all’abuso di alcol anche per cercare di marginare incidenti stradali mortali e la crisi economica sono due aspetti che se volti in una chiave di lettura positiva hanno portato ad avere un consumatore più morigerato ma ancora più attento e consapevole nei confronti del vino. Il vino è più apprezzato se consumato con la ‘monodose’ a persona che oltretutto consente anche una maggiore varietà di etichette all’interno dello stesso pasto.

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Eppure, fanno notare gli eno-gastronomi esperti, è una formula ancora sconosciuta al ristorante: tutti ne parlano, nessuno la vede praticare. E peggio ancora nessuno la vede proporre dal ristoratore nel modo adeguato. Perché, se infatti è vero e intuibile che il consumo al bicchiere avrà sul conto finale da presentare al cliente un peso minore rispetto al consumo della bottiglia intera, il prezzo del vino al bicchiere non compare mai sui menu. Solo nei ristoranti più accorti alle politiche di vendita è possibile trovare anche operatori di sala pronti ad informare i consumatori per indirizzarli verso questa scelta, consigliandoli anche sul vino più adatto rispetto all’ordinazione. Da qui anche una seria riflessione di autocritica da parte degli esercenti sulla necessità di migliorare la gestione della loro impresa e sulla necessità di inserire nei contratti di apprendistato magari anche la figura del sommelier, anziché lasciarla coincidere con quella del cameriere di sala. Si tratta di un aspetto formale ma che servirebbe a tracciare la carriera dell’intenditore di vino nei ristoranti sin dall’inizio del suo percorso. E anche questo diventerebbe un bel segnale da comunicare al cliente.

Fonte: www.fipe.it

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