È stato presentato oggi a Vinitaly lo studio “Circana per Vinitaly”, che fotografa l’andamento del vino nella Grande Distribuzione Organizzata nei primi mesi del 2025. Lo scenario generale mostra un calo delle vendite a volume rispetto al 2024, anche se si conferma una crescita a valore. In particolare, spumanti e vini bianchi sono le categorie più dinamiche. Il report è stato illustrato durante la 21ª tavola rotonda “Vino e GDO: Innovazione, Mercati e Opportunità”, organizzata da Veronafiere, con il confronto tra produttori e retailer come Federvini, Unione Italiana Vini, Carrefour, Conad, Coop e MD.
Vendite 2024: meno volumi, più valore
Nel 2024 la GDO italiana ha registrato 753 milioni di litri di vino e spumante venduti, per un totale di 3,2 miliardi di euro. Il calo a volume è stato dello 0,7% (meglio rispetto al -2,2% del 2023), mentre il valore è salito del 2,3%. Segnali di un mercato che, pur con meno bottiglie vendute, si sposta verso fasce di prezzo più alte.
Le performance per tipologia
Gli spumanti, trainati dal Prosecco, tornano in crescita: +4,2% a volume e +3,6% a valore. I vini fermi segnano un leggero aumento a valore (+3,1%), ma un calo a volume (-0,7%). Male invece i frizzanti (-5,7% a volume, -4,4% a valore).
Nel dettaglio, il vino rosso fermo resta il più venduto (271 milioni di litri), ma continua a perdere terreno (-1,3%). Crescono invece i bianchi fermi (248 milioni di litri) e i rosati (oltre 37 milioni di litri). Secondo Circana, il bianco supererà il rosso entro cinque anni. Tra i vini emergenti brillano Inzolia e Vermentino.

Premium e primi prezzi: due velocità
Nella categoria delle bottiglie da 0,75 lt, i vini premium (prezzo medio >10€) crescono più degli altri: +6,6% a valore e +3,8% a volume. Anche gli spumanti Charmat economici (p.m.<5€) sono in crescita (+5,6% volume, +4,7% valore). In aumento anche le referenze top di gamma tra gli spumanti (p.m.>10€). I prodotti a marchio del distributore (MDD) tengono bene, soprattutto negli spumanti (+5,3%), grazie anche a una riduzione dei prezzi (-2,6%).
La pressione promozionale aiuta, ma non basta
Secondo Circana, le 25 principali aziende della GDO hanno sostenuto il comparto con un aumento della pressione promozionale dell’1,3%, che ha generato una crescita del +0,6% a volume e +3,2% a valore. Tuttavia, “le promozioni da sole non bastano: serve lavorare su vendite di base e valore percepito”, ha sottolineato Virgilio Romano, Insight Director di Circana.
“A soffrire di più sono i vini a prezzo medio-basso (-4,9%), che concentrano i consumi maggiori. Serve puntare su esperienze di qualità, capaci di esaltare il valore del singolo bicchiere più che la quantità consumata”, ha dichiarato Romano.
I primi mesi del 2025: calo accentuato
Le prime 11 settimane del 2025 registrano un peggioramento: -4,5% a volume e -2,7% a valore rispetto allo stesso periodo del 2024. I mesi fino ad aprile saranno decisivi per capire la direzione del mercato.
Dealcolati e zero alcol: potenziale da esplorare
Dal dicembre 2024 è possibile produrre vino dealcolato in Italia. Secondo Circana, si tratta di una categoria emergente con potenziale, anche alla luce dei successi delle birre analcoliche (+15,4% a volume nel 2024). All’estero il fenomeno è ancora più marcato: +17,6% nel Regno Unito, +36,5% negli USA. Romano invita il settore a coinvolgere nuovi target: “La scommessa è attrarre anche chi non consuma abitualmente vino, offrendo esperienze significative e coinvolgenti.”
Le strategie di industria e distribuzione
Francesca Benini (Unione Italiana Vini, Cantine Riunite & CIV): “Il futuro del vino italiano si gioca sulla capacità di dialogare con le nuove generazioni, con trasparenza, storytelling e prodotti in linea con i loro valori. Serve coraggio e innovazione.”
Mirko Baggio (Federvini, Villa Sandi): “Non parlerei di crisi profonda. Cambiano le abitudini: si beve meno, ma meglio. I vini più leggeri e piacevoli, come bianchi e spumanti, sono premiati. La comunicazione è fondamentale per sostenere i consumi e guidare verso fasce qualitative più alte.”
La voce della GDO
Lorenzo Cafissi (Carrefour Italia): “Il comparto vino è fermo, ma le difficoltà possono generare opportunità, se affrontate con trasparenza e collaborazione tra industria e retailer.”
Simone Pambianco (Conad): “La generazione Z è meno coinvolta, i consumi cambiano. Vanno valorizzate le bevande fresche, leggere, più adatte a stili di vita attivi. Il vino deve adattarsi.”
Alessandro Cassanelli (Coop Italia): “Serve ripensare il prodotto per riconnettersi con fasce di consumatori che si stanno allontanando, come i giovani. La sostenibilità e la consapevolezza sono chiavi strategiche.”
Marco Usai (MD): “La nostra linea Enotrium, a marchio privato, valorizza i vitigni autoctoni italiani. I risultati ci danno ragione. Abbiamo lanciato anche il primo spumante dealcolato: una scommessa sul futuro.”