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Nei primi nove mesi del 2024 In Italia il vino ha generato oltre 3 miliardi di euro di fatturato nella sola Distribuzione Moderna. Il dato di NielsenIq è emerso da una tavola rotonda di Carrefour Italia sulle tendenze emergenti nel mondo del vino, svolta a Palazzo Bovara nell’ambito della kermesse di Milano Wine Week.

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In particolare, nei primi 9 mesi dell’anno le vendite a volume di vino sono scese dell’1,4%, dal -3,6% dell’analogo periodo del 2023. Il valore invece è stato di 3,1 miliardi di euro: +1%, dal +2,9% dell’anno scorso.  L’analisi sottolinea che “focalizzandosi sull’andamento, la categoria cresce progressivamente a valore mentre si evidenzia un lieve calo dei volumi, sebbene in aumento rispetto allo stesso periodo del 2023, dimostrando in linea generale un segnale positivo per l’intero settore”.

Guardando, invece, ai consumi “fuori casa”, il 46% di chi beve vino lo fa in horeca, e quindi in hotel, ristoranti, trattorie, pizzerie, bar e simili. In termini generali, invece, il 32% dichiara di bere solo vino, il 34% preferisce le bollicine, mentre il 29% sostiene di apprezzarli entrambi con le donne che preferiscono lo spumante e gli uomini che prediligono il fermo.

Nell’off-trade le bollicine stanno risollevando le sorti della categoria vino grazie a vendite molto sostenute – ha detto Eleonora Formisano, client business partner di NielsenIQ -. Mentre nell’Horeca, i consumatori si dividono in modo equilibrato tra chi preferisce il vino e chi le bollicine e 1 su 5 apprezza entrambi”. Gli spumanti sono poi trainati anche dalla mixology: tra i primi 10 cocktail, 4 contengono vino spumante, di cui 3 sono spritz.

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Lo studio registra come il prezzo incide sulle scelte di vino (34%) ma le raccomandazioni del menu, origine e qualità hanno un impatto considerevole, offrendo opportunità per guidare le decisioni d’acquisto, infatti, rispettivamente, il 23% e il 22% dei rispondenti mette al primo posto nella scelta la qualità del prodotto e la provenienza della bottiglia. Con il report è rilevato inoltre che il 58% di chi consuma vino è propenso a spendere di più per poter gustare una bottiglia di maggiore qualità. In casa, il vino è invece sostenuto da un maggior consumo di bollicine.

Infine, quella che il report definisce “nuova frontiera” ovvero il vino analcolico o comunque a gradazione ridotta: 1 consumatore su 6 dichiara di scegliere opzioni a bassa gradazione o zero alcol, con il segmento “NoLo” che è composto principalmente da consumatori tra i 25 e i 44 anni, spesso genitori, prevalentemente donne, che visitano più frequentemente locali horeca e tendono a spendere di più. Rispetto al consumatore medio, quelli “NoLo” pongono maggiore enfasi su uno stile di vita sano e sulla voglia di provare cose nuove

Fonte: www.federvini.it/

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