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Come produrre il tuo gin artigianale in 5 passaggi: l’esempio di Nemoralia Gin

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Produrre un gin artigianale non è solo una questione di botaniche e distillazioni: è un percorso molto più ampio che intreccia passione, memoria e visione. A raccontarcelo è Matteo Pogliani, uno dei cinque fondatori di Nemoralia Gin, nuovo progetto nato tra le colline del Valdarno, in Toscana, con l’obiettivo di creare etichette capaci di raccontare il territorio circostante, ma anche di parlare un linguaggio più contemporaneo agli amanti degli spirits e della miscelazione.

“Abbiamo deciso di chiamarci Nemoralia perché tutto è nato un Ferragosto – chiarisce subito Matteo Pogliani –. Nemoralia era la festa pagana dedicata a Diana, un rito che univa le persone. Il gin per noi rappresenta proprio questo: un’occasione di incontro e condivisione.” E allora, come si produce oggigiorno un gin artigianale? Secondo l’esempio di Nemoralia, declinato fin dalla sua genesi nella doppia versione Feri e Matris, servono cinque passaggi fondamentali.

Partorire l’idea

Nemoralia - Feri Gin“L’idea era chiara quanto ambiziosa: creare gin diversi dai tantissimi ottimi prodotti oggi in commercio, gin che esaltassero materie prime e botaniche della tradizione, spesso poco utilizzate. Ci siamo chiesti: cosa può rendere davvero unico un gin? La risposta era davanti a noi: la nostra terra. Così in Feri abbiamo scelto il finocchietto selvatico, mentre in Matris abbiamo osato con un ingrediente sorprendente come il Vinsanto”, spiega lo stesso Pogliani. “Nemoralia è un omaggio al passato, ma anche una promessa: quella di custodire il sapere antico e reinterpretarlo con occhi nuovi e mani sapienti. Per questo il nostro progetto rappresenta più di un brand. È un invito a rallentare, ad assaporare, a riscoprire il gusto delle cose fatte bene. Condividendo magari un bicchiere tutti insieme”.

Trovare un pubblico di riferimento

 

Nemoralia - Matris Gin

“Ci rivolgiamo in primis agli amanti del gin e del bere bene, ma crediamo anche che i sapori della tradizione – alla base di Feri e Matris – possano essere una via d’accesso per avvicinare al mondo dei gin premium anche persone meno esperte, ma curiose di esplorare gusti nuovi e diversi dal solito. La qualità dei due gin e lo studio da cui sono nati li rendono però ideali anche per la mixology. Per questo nei prossimi mesi saremo lieti di presentare Matris e Feri sui banconi dei grandi professionisti italiani e internazionali”.

Trovare la distilleria più consona

“Produciamo come si faceva un tempo: in piccoli lotti, con cura, con rispetto per la materia e per i cicli naturali. Ma lo facciamo pensando al presente. Per dare forma alle nostre visioni di gin, ci siamo affidati alle capacità di Fermenthinks, una realtà fiorentina giovane ma già affermata nel mondo della distillazione. Entrambi i nostri prodotti sono London Dry Gin, distillati in un piccolo alambicco discontinuo da 150 litri”.

Scegliere le botaniche

“Nel cuore di Feri si esalta il fiocchetto selvatico, erba che sa di Toscana autentica e che rende questo gin un prodotto di carattere: deciso, ma estremamente beverino. Merito anche delle altre botaniche, come la salicornia, che aggiunge un piacevole tocco di sapidità, e i fiori di zagara, capaci di equilibrare perfettamente la forza del finocchietto. In Matris vive invece l’anima calda del Vinsanto, liquore di attesa e devozione. Un ingrediente davvero raro nel mondo del gin, ma capace di donare non solo un gusto distintivo, ma anche una morbidezza unica. Una caratteristica che lo rende ideale per cocktail più complessi, come il Negroni o il Martini”.

Scegliere bottiglia e packaging

“Bere bene è un’esperienza totalizzante. Una questione di gusto, certo, ma non solo. L’eleganza di un locale, il design di un bicchiere, l’originalità della presentazione: tutto contribuisce. Per questo abbiamo lavorato fin da subito sullo sviluppo della bottiglia, cercando di far sì che rappresentasse l’identità e le qualità dei nostri gin. La scelta è ricaduta su una bottiglia dal design moderno, arricchita da due tappi in legno – elemento naturale e simbolo della tradizione – che caratterizzano fortemente l’estetica e la riconoscibilità sia di Feri che di Matris. Il nostro desiderio è che degustare i nostri gin sia un piacere non solo per il palato, ma anche per gli occhi: che sia sulla bottigliera, o su un tavolo tra amici, quando viene regalato. Sempre di più, anche l’occhio vuole la sua parte”.

+info: www.nemoraliaspirits.it/

© Riproduzione riservata

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