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Il comparto del vino è un settore strategico per l’economia agricola del Lazio e per la valorizzazione dell’intero patrimonio enogastronomico regionale. Nel 2010 in Italia, a fronte di una continua flessione del mercato interno, dove il consumo di vino si è più che dimezzato negli ultimi 30 anni, sono aumentate le esportazioni + 7,8% in valore sui mercati UE (+1,4%), ma soprattutto sul mercato USA (+12,5) dove l’Italia ha conquistato il primato rispetto a Francia e Australia. Alla flessione della domanda interna si contrappone il buon risultato dell’export. Questi flebili segni di ripresa non cambiano, però, lo stato di difficoltà in cui versa il settore nel Lazio, stretto tra la crisi economica complessiva del Paese e i problemi strutturali del comparto. Di questo e altro si è discusso oggi al convegno Coldiretti “Il Futuro del Vino del Lazio” che si è tenuto oggi a Roma.


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Presente, tra gli altri, Angela Birindelli, assessore alle Politiche Agricole e Valorizzazione dei Prodotti Locali della Regione Lazio: “Per aiutare i nostri produttori in questo difficile momento di crisi la Regione Lazio – ha precisato la Birindelli – in questo primo anno di attività, ha predisposto degli interventi in sostegno della filiera vitivinicola: la distillazione di crisi, la vendemmia verde, il bando OCM investimenti per il rinnovamento delle cantine e il bando OCM promozione sui mercati esteri. Inoltre abbiamo approvato 3 PIF sulla filiera vitivinicola in tre territori importanti come Montefiascone, i Castelli Romani, e la zona del Cesenese per un finanziamento totale di oltre 13 milioni di euro, di cui pubblici 6,5 milioni. Abbiamo avviato un nuovo percorso di promozione con il claim “In Lazio Veritas – Ci voglio molti anni per diventare giovani”, a indicare un prodotto di qualità, giovane ma dalla tradizione antica, con un corretto rapporto qualità-prezzo. Uno slogan che vogliamo sia rappresentativo di tutte le eccellenze enogastronomiche del Lazio”. Inoltre, la Giunta Polverini punta molto nel “Made in Lazio” per rilanciare la la storica vocazione agricola, turistica e culturale del territorio regionale. In Italia il turismo rurale ed enogastronomico vanta un giro d’affari che oscilla dai 3 ai 5 miliardi di euro, grazie a 4-5 milioni di turisti tra stabili ed occasionali e quella dell’appassionato del wine&food, inoltre, è una delle tipologie più interessanti del settore turistico con tassi di crescita superiori alla media: la loro spesa media procapite giornaliera supera notevolmente la spesa media nazionale (193 euro contro 90), e per il 16,8% è destinata all’acquisto di vino, per il 12,7% a quello di prodotti alimentari tipici, per il 10% a prodotti di artigianato locale, per il 20,8% alla ristorazione e per il 31,5% all’alloggio.

+info. www.tusciamedia.com/istituzioni/attivita-produttive/7814-il-futuro-del-vino-in-un-convegno-coldiretti.html

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