L’Assemblea dei soci del Gruppo Cavit ha approvato il bilancio 2024/2025 che registra un fatturato consolidato pari a 242,8 milioni di euro e un patrimonio netto che supera i 123 milioni. I dati confermano la solidità economica del Gruppo in un contesto internazionale segnato da instabilità geopolitiche, politiche protezionistiche e contrazione dei consumi nei principali mercati.

LA DISMISSIONE DI CASA GIRELLI
La chiusura dell’esercizio coincide con la definizione di un percorso di riorganizzazione che ha portato alla completa dismissione di Casa Girelli, operazione destinata a migliorare l’efficienza complessiva e a concentrare gli investimenti sulle attività a maggiore valore. La variazione del fatturato rispetto all’anno precedente, pari a -4,1%, è attribuita all’uscita definitiva dal perimetro di consolidamento di Casa Girelli, realtà attiva nel settore delle private label per l’export, acquisita nel 2019. Il confronto con l’esercizio 2019/2020, periodo antecedente alle operazioni di acquisizione e agli effetti della pandemia, indica invece una crescita media annua del 3%, dato che testimonia la progressione organica del Gruppo nel quinquennio. Il patrimonio consolidato oltre i 123 milioni conferma un rafforzamento costante, necessario per sostenere la programmazione strategica e le iniziative industriali dei prossimi anni.
REMUNERAZIONE AI SOCI
Elemento centrale del bilancio cooperativo resta la remunerazione dei soci. Il liquidato riconosciuto ai conferenti è risultato coerente con gli obiettivi degli scorsi esercizi, confermando la stabilità del modello cooperativo anche in un anno caratterizzato da dinamiche di mercato complesse.
ATTIVITÀ ALL’EXPORT
L’export rappresenta il 75% del fatturato consolidato e rimane il perno della strategia commerciale del Gruppo. In Nord America Cavit mantiene la leadership nel segmento Pinot Grigio negli Stati Uniti, mercato principale seppure appesantito dai dazi, affrontati con politiche di prezzo flessibili e iniziative congiunte con importatori e distributori. In Europa Germania e Olanda conservano un ruolo centrale, mentre nel Regno Unito proseguono le buone performance del canale horeca. Nei mercati asiatici il Gruppo segnala una crescita dell’interesse verso la spumantistica, soprattutto in Corea del Sud e Giappone, mentre in Cina sono state avviate collaborazioni con due compagnie aeree nazionali per la presenza dei vini Cavit a bordo.
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ATTIVITA’ SUL MERCATO INTERNO
In Italia continua il rafforzamento nella grande distribuzione, trainato dalle linee Mastri Vernacoli, mentre nell’horeca la presenza qualificata è garantita dalle gamme Trentini e Bottega Vinai. La spumantistica si conferma un asse strategico di sviluppo: Altemasi, Cesarini Sforza e Kessler Sekt registrano risultati positivi e sono al centro di un piano di investimenti in cui l’ampliamento della Cantina Altemasi, dedicata al Metodo Classico Trentodoc, rappresenta il progetto più rilevante. L’intervento, che incrementerà capacità produttiva e spazi di affinamento, si concluderà nel biennio 2028-2029.
Sul fronte dell’innovazione il Gruppo prosegue nello sviluppo della piattaforma PICA, che supporta la gestione agronomica con strumenti digitali. Le collaborazioni con Fondazione Edmund Mach e Fondazione Bruno Kessler hanno portato all’adozione di sistemi di intelligenza artificiale per il monitoraggio degli insetti e alla sperimentazione di droni per la valutazione dei danni climatici. Proseguono inoltre gli studi dedicati alla biodiversità dei vigneti. L’assistenza tecnica del team agronomico, integrata con i principi del Sistema qualità nazionale produzione integrata (Sqnpi), accompagna tutte le fasi della filiera.
L’evoluzione del portfolio riguarda l’introduzione del Cum Vineis Sclavis Trentino Doc Schiava all’interno della linea Trentini Premium, che valorizza un vitigno tradizionale in risposta alla domanda per vini più immediati. Sui mercati esteri si osservano inoltre nuove opportunità nel segmento low e zero alcohol, ambito in cui il Gruppo sta valutando progetti specifici.

PANORAMICA DEL GRUPPO
Nome di punta del comparto vitivinicolo italiano, Cavit riunisce undici cantine sociali trentine collegate ad oltre 5.250 viticoltori distribuiti su tutto il territorio. Nella sede di Ravina di Trento, nel cuore del Trentino, il consorzio riceve e seleziona le materie prime prodotte, controllando ogni fase, dalla raccolta fino alla commercializzazione del vino. Pioniere d’innovazione sin dal 2010 con la piattaforma tecnologica PICA, Cavit è un esempio unico in Italia di know-how delle più avanzate tecniche di viticoltura di precisione e di ricerca enologica di avanguardia. L’ampia gamma dei suoi prodotti è l’espressione completa dei vitigni tipici del territorio trentino e dell’eccellenza di spumanti Trentodoc con il brand Altemasi, fiore all’occhiello della produzione. Grazie ad una strategia di diversificazione del business per paese, canale e linea di prodotto, Cavit presidia in tutto il mondo tanto la distribuzione moderna che il settore horeca con una quota export che rappresenta il 75% dell’intera produzione. Negli Stati Uniti, in particolare, Cavit è il marchio di vino italiano più diffuso. Cavit è a capo dell’omonimo Gruppo che comprende le società Cesarini Sforza SpA e GLV Srl (quest’ultima all’80%), oltre che la società tedesca Kessler Sekt controllata al 50,1%.
Fonte: www.cavit.it


