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“Notizia rassicurante per le future mamme: un recente studio danese , condotto presso l’Università di Aarhus e pubblicato recentemente sul British Medical Journal, dimostra che il caffé assunto in gravidanza in moderate quantità non nuoce alla salute del feto. La notizia può così tranquillizzare anche le donne italiane, per cui la tazzina è un rito, che, nel dubbio, preferiscono rinunciare del tutto al caffè”

La ricerca ha coinvolto 1.207 donne in dolce attesa (meno di 20 settimane di gestazione) e in buone condizioni di salute all’inizio dello studio: a metà delle volontarie, che erano state classificate in base al consumo abituale di caffeina (coloro che bevevano abitualmente tre o più tazze di caffé al giorno erano considerate ‘ad alto consumo di caffeina) è stato dato del caffé decaffeinato. All’altra metà è stato somministrato del caffé normale; a tutte le partecipanti infine è stato chiesto di riferire se eventualmente assumessero altri alimenti o bevande che potessero contenere caffeina (tè o cola). Le altre variabili di cui gli scienziati hanno tenuto conto nello studio erano la durata della gravidanza, il peso del neonato alla nascita e hanno tenuta e età, precedenti gravidanze e fumo delle mamme.

Dai risultati non è emersa alcuna significativa differenza tra i figli di donne che avevano assunto caffé decaffeinato e quelli di donne che avevano bevuto caffé normale. Tra le donne che avevano bevuto il caffé con caffeina, il 4,2% era nato prematuramente e il 4,5% pesava sotto la norma; nel gruppo di consumatrici di decaffeinato si sono registrati il 5,2% di bambini prematuri e un 4,7% di sottopeso. Nonostante questi risultati confortanti, i ricercatori consigliano di non superare i 300 mg di caffeina al giorno che equivalgono a tre tazze di caffé istantaneo, sei tazze di tè, otto lattine di cola o otto barrette di cioccolato. I margini per soddisfare un peccato di gola ci sono tutti”

Fonte: Andrea Saule su IFG on line Istituto “Carlo De Martino” per la Formazione al Giornalismo – Associazione Walter Tobagi Via Fabio Filzi, 17 -Milano – www.ifgonline.it

La ricerca di cui sopra conferma i risultati di precedenti ricerche. L’Istituto di Ricerche Farmacologico Mario Negri, ad esempio, aveva riferito nel febbraio dello scorso anno di due studi riportati dalle riviste The Lancet e American Journal of Epidemiology, secondo cui le donne incinte che amano il caffè non devono rinunciare al loro rituale preferito, a patto di non esagerare.

Una ulteriore conferma si era avuta da uno studio condotto alla Clinica Ostetrico-Ginecologica L. Mangiagalli di Milano, volto a valutare l’effetto del consumo moderato di caffè sui rischi di ritardo di crescita intrauterina e di parto pretermine. I risultati della ricerca, con riguardo ad entrambe le problematiche sono stati rassicuranti. «La conclusione», secondo il dottor Fabio Parazzini, ricercatore presso la Prima Clinica Ostetrico-Ginecologica dell’Università di Milano, «è che in gravidanza, in qualunque fase della gestazione, il consumo di una o due tazze di caffè al giorno non presenta effetto di rischio». (fonte Sanihelp.it del 23.02.2006).

Relativamente al problema aborto, per il quale spesso si dibatte, lo studio pubblicato sul Journal of American Medical Association ha fornito la conferma che non esiste rapporto fra consumo di caffè moderato (sempre tre o quattro tazze giorno) e rischio di aborto spontaneo.

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