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Se si analizzano i dati dal 2000 a oggi si nota come l’andamento complessivo dei consumi in Italia, dopo anni di crescita e dopo il crollo del biennio 2008-2009, sta finalmente riprendendo il suo cammino: questo testimonia un generale e rinnovato atteggiamento di ottimismo delle famiglie italiani, confermato anche e soprattutto dai consumi nella ristorazione. All’origine di questo positivo segnale di ripresa si evidenziano, oltre alle reazioni ‘psicologiche’ dei consumatori – che sappiamo non aver voluto rinunciare ad alcuni comportamenti di ‘edonismo maturo’ anche durante i mesi più critici del periodo passato -, anche alcuni significativi cambiamenti degli stili di vita e della abitudini sociali che portano sempre più gente a passare molto tempo lontano dalla propria abitazione e di conseguenza a mangiare fuori casa. Secondo i dati della Fipe ammontano infatti a 12 milioni gli italiani che ogni giorno rinunciano, per necessità o scelta, a consumare il pasto a casa e si dirigono verso una delle tante soluzioni che il vitale mercato del fuori-casa propone. Ma soprattutto secondo i dati generali Istat (elaborazione Fipe) nell’ultimo anno (2009-2010) la spesa sul territorio economico ha invertito il trend negativo dei due anni precedenti, aumentando di circa 10 miliardi di euro.

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Insieme, e certamente di conseguenza, ai dati di ripresa dei consumi e all’aumento dei consumatori interessati all’offerta ristorativa, arrivano elementi positivi anche dai singoli comparti produttivi legati al mondo dell’Ho.re.ca. Le associazioni di settore infatti posseggono ormai elementi rassicuranti sulla chiusura del 2010 e, anche se permangono delle peculiarità relative ai singoli comparti produttivi, le prospettive sono mediamente positive e si estendono a tutto il 2011. Assofoodtec, (associazione italiana costruttori macchine, impianti, attrezzature per la produzione la lavorazione e la conservazione alimentare) segnala a livello di preconsuntivo 2010 un incremento della produzione delle tecnologie alimentari di +1.9%, con un’esportazione del +3.3% e un occupazione lievemente in perdita (-0,6%). Per il 2011 prevede un’ ulteriore crescita della produzione (+2%) e delle esportazioni (+3,3%). Non migliorerà la situazione occupazionale (-0,4%) Anche il centro studi di Anie per Ceced (apparecchiature professionali per catering e ospitalità) conferma che la recessione ha lasciato i suoi segni, e i valori di mercato raggiunti nel 2007 sono lontani da essere eguagliati, il 2010, rispetto il 2009, ha visto un significativo e positivo cambio di tendenza del mercato.

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La velocità di recupero è significativamente differenziata nelle diverse aree geografiche ovvero: l’Asia e l’Oriente sono mercati in forte e continua crescita con valori a due cifre; il mercato del nord America ha un tasso di crescita positivo mentre l’Europa dell’est è cresciuta di oltre un 5% e l’Europa dell’Ovest si è assestata attorno ad un +3%, con valori peraltro estremamente differenziati al suo interno: molto positivi in Germania e Francia, buoni in Italia dove si è registrato un 2% di crescita. L’anno 2011 si è aperto con una tendenza nettamente migliorativa rispetto il 2010, ma la crisi in Giappone e gli eventi del Nord Africa hanno inserito pesanti elementi di incertezza sui mercati che rendono il 2011 un anno di difficile previsione.
Questo mutamento di scenario trova conferma infine nella percezione degli stessi imprenditori che, come testimoniano per il settore della panificazione e affini i dati di un sondaggio effettuato sugli associati da Assipan, incominciano a leggere come meno preoccupante – quando non già migliore – la condizione economica della propria azienda: nel secondo semestre del 2010 il 22% degli operatori hanno indicato un miglioramento nella previsione di andamento economico della propria impresa e il quasi il 60% considerano che non avrà variazioni significative, entrambi i dati in netta crescita rispetto al semestre precedente.È proprio in questo momento di transizione e di risveglio del mercato, dunque, che gli operatori del settore devono diventare i protagonisti del rilancio dell’intera filiera, sapendo leggere e interpretare da un lato le nuove domande di consumo e dall’altro consolidando e difendendo il posizionamento di qualità che contraddistingue le aziende e il mercato italiano.

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