Il mercato globale degli alcolici ha mancato le aspettative nel 2024, con una contrazione dell’1% nei volumi nei 20 mercati principali. Secondo i dati preliminari di IWSR – International Wine and Spirits Research, la flessione è stata trainata dalla debolezza dell’economia cinese, dal rallentamento della categoria wine e da un cambio di rotta nei consumi di super-premium spirits.
Trend globali: giù vino e birra, crescono solo RTD e spirits internazionali
Rispetto al 2019, i volumi di consumo globale di bevande alcoliche (TBA) sono inferiori del 2%. Solo spirits internazionali (esclusi quelli nazionali come baijiu o shochu) e RTD – Ready to Drink hanno registrato una crescita in questo periodo, mentre la birra è scesa del 2% e il vino ha perso il 21%.
Il 2024 ha visto un gap di oltre 300 milioni di casse da nove litri rispetto alle previsioni. A deludere sono stati in particolare Stati Uniti, Cina, India ed Europa.
Cina in crisi, India sotto le attese, crescono i mercati emergenti
“Le chiusure dell’on-trade e la debolezza economica hanno causato un calo del 4% in Cina, colpendo birra, Cognac e anche Scotch”, spiega Emily Neill, COO Research & Operations di IWSR.
A compensare solo in parte questa perdita è stata l’India, che ha sì ottenuto risultati positivi, ma inferiori alle aspettative. Al contrario, Brasile, Sudafrica, India e Messico hanno mostrato una crescita significativa, mentre USA e Cina hanno registrato forti contrazioni.
Il ruolo dell’economia e della moderazione dei consumi
Nonostante l’inflazione sotto controllo, la debole crescita del PIL e l’elevato costo della vita nei mercati sviluppati hanno pesato sul potere d’acquisto. Si conferma inoltre la tendenza alla moderazione nel consumo di alcol, che spinge le vendite di alternative analcoliche e prodotti a basso contenuto alcolico, soprattutto nei mercati maturi.
Spiriti: giù i super-premium, bene agave e whisky indiano
I volumi globali di spirits (esclusi quelli nazionali) sono calati di meno dell’1%, confermandosi la categoria più resiliente dopo gli RTD. Tuttavia, il segmento super-premium-plus ha perso oltre il 3% dei volumi, segno evidente di una ricerca di valore da parte dei consumatori.
Un’eccezione arriva dai distillati di agave, ancora in crescita fuori da USA e Messico, e dal whisky indiano, trainato dalla fascia entry-level e dal boom dei single malt in India.
Vino ancora in difficoltà, ma Prosecco e Spagna resistono
Il vino ha registrato un calo del 4% nei top 20 mercati. In rosso USA, UK, Francia e Germania, così come la Cina, nonostante la rimozione dei dazi sul vino australiano. Si salva la Spagna, dove il prezzo competitivo sta attirando nuovi consumatori, soprattutto nel segmento still wine.
Prosecco in crescita, favorito sia dal prezzo contenuto rispetto allo Champagne sia dall’affermazione dell’aperitivo serale, dove spesso è protagonista come base dello spritz.
Birra: calo contenuto e spinta premium
La birra perde l’1%, principalmente per il crollo in Cina, ma mostra segnali di ripresa in Brasile, Messico e in parte in Europa. I grandi birrifici stanno accelerando sulla premiumisation, con birre premium e super-premium in aumento, mentre i segmenti standard e value perdono terreno.
RTD ancora in crescita, nonostante il calo degli hard seltzer
I Ready to Drink crescono del 2%, con performance positive in quasi tutti i mercati, salvo Australia, Cina, India e Regno Unito. Birrifici, aziende vinicole e spirits brand continuano a investire nel segmento, spesso attraverso collaborazioni con soft drink e nuove proposte di consumo.
Outlook 2025: in arrivo nuove sfide geopolitiche
“Il 2025 si annuncia incerto. Il settore alcolici è in prima linea in un potenziale conflitto commerciale, e i dazi potrebbero influenzare radicalmente le scelte dei consumatori”, avverte Emily Neill.
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