Nel settore delle acque minerali il packaging rappresenta una delle principali leve di innovazione. Si lavora sul packaging per cercare di soddisfare le molteplici esigenze di consumo, con differenziazioni sui materiali, sui formati, sul design, sull’etichettatura e presentazione, ma anche sull’imballo esterno (fardello), che in realtà diventa spesso l’unità di esposizione nei punti di vendita a libero servizio.
Riduzione della plastica e sviluppo del PET riciclato
L’affinamento e l’introduzione di nuove tecnologie di produzione delle bottiglie in PET ha consentito a tutta l’industria di ridurre drasticamente il consumo di plastica (con alleggerimento continuo delle confezioni) e i consumi di energia. Tutti i principali produttori hanno ormai avviato l’imbottigliamento dell’acqua minerale in bottiglie di PET riciclato (R-PET). La normativa iniziale consentiva l’uso fino al 50% del totale materiale utilizzato, ma ora il limite è stato elevato al 100%.
Alcuni produttori, in aggiunta, hanno cominciato ad adottare bio-bottiglie in plastica vegetale (principalmente PLA). Naturalmente questi contenitori “vegetali” hanno al momento costi più elevati e disponibilità limitate di materia prima, e questo ne frena lo sviluppo.
Il ritorno del vuoto a rendere e il dibattito sul deposito cauzionale
Da rilevare che, in misura minoritaria, è diffusa anche la pratica del “Vuoto a Rendere” per le bottiglie di vetro, principalmente nel segmento del door to door (consegne a domicilio) e in modo più frastagliato in alcuni punti di vendita dell’HoReCa.
È in discussione invece il più generale sistema del deposito cauzionale, con un sovraprezzo al momento dell’acquisto e restituzione dello stesso quando il consumatore riporta il contenitore vuoto presso un punto di raccolta. Questi sistemi sono molto diffusi in diversi Paesi europei e hanno dimostrato una comprovata capacità di raggiungere tassi di raccolta superiori al 90%.
Il sistema del deposito cauzionale richiederebbe tuttavia l’impegno congiunto di produttori, distributori e punti vendita e una rete molto articolata di punti di raccolta, condizioni che non sono state ancora realizzate nel nostro Paese.
L’ecosostenibilità come pilastro della comunicazione
È importante sottolineare che l’ecosostenibilità è divenuta un pilastro fondamentale nella comunicazione sia istituzionale che commerciale. Le aziende adottano un approccio olistico e coerente, intervenendo su diversi aspetti: dalla salvaguardia delle sorgenti alla riduzione dei consumi di acqua ed energia, dall’alleggerimento delle confezioni all’impiego di bottiglie riciclate, dall’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili allo sviluppo di materiali innovativi.
Andamento dei formati: PET, vetro e altri contenitori
Le bottiglie in PET e R-PET rappresentano ormai i 4/5 del totale consumo di acque confezionate, in grandissima parte nei formati single serve da 0,5 litri e nei formati familiari (1,5 e 2 litri).
Il formato da 1,5 litri rappresenta oltre due terzi dei volumi PET, mentre quello da 2 litri si è particolarmente diffuso nelle regioni meridionali e insulari.
La maggiore crescita si registra nei formati più piccoli, soprattutto le single serve (la mezzo litro), confezione regina del fuori casa.

Nuovi formati e design per bambini, sportivi e HoReCa
Nel segmento single serve, alcuni produttori propongono confezioni ludiche e user-friendly per i bambini. Sono stati introdotti formati da 75 e 100 cl in PET, alcune versioni con tappo “push & pull” per gli sportivi e versioni “elegance” per l’HoReCa.
Nel settore della ristorazione e nella distribuzione porta a porta, il vetro domina. I produttori stanno valorizzando sempre più il proprio posizionamento qualitativo attraverso nuovi design prestigiosi e artistici delle bottiglie.
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Brik, lattine, alluminio e boccioni
Da tempo sono state introdotte anche le confezioni brik in cartone poliaccoppiato (solo per le acque lisce): un contenitore che in passato non aveva avuto grande successo, ma che ora viene rilanciato come soluzione più sostenibile.
Di recente è iniziata la produzione di acque minerali in lattina (San Benedetto, San Bernardo, Spumador, Wami) e in bottiglie di alluminio (Lete, Filette, Hydraqua).
Per il settore water cooler, infine, vengono utilizzati boccioni da 5 a 18,9 litri in PET o PVC.
Fonte: www.beverfood.com/downloads/acquitalia-annuario-acque-minerali/







1 Commento
Buongiorno credo che la bottiglia in vetro conservi meglio la qualità dell’acqua e in determinate location, come i ristoranti, rappresenti un elemento di ricercatezza e attenzione al benessere della persona.