Il mercato americano brinda al successo Prosecco, negli Stati Uniti la bollicina veneta è passata in 15 anni da zero a oltre 500 milioni di dollari, conquistando una quota record del 31% dei consumi a valore di tutti i vini italiani, mettendo la freccia nei confronti dello Champagne, superato nei volumi e nel fatturato al consumo. Un vero e proprio boom confermato dai dati dell’Osservatorio Uiv-Vinitaly diffusi in vista di Vinitaly USA, che andrà in scena a Chicago dal 5-6 ottobre. Dal 2017 il valore dell’export è balzato del +178%, quattro volte l’incremento medio dei vini italiani negli States. Il risultato: un giro d’affari che nel 2024 ha toccato i 531 milioni di dollari, pari all’87% degli spumanti italiani venduti negli USA.

“Il Prosecco ha dimostrato una straordinaria capacità di resilienza – ha sottolineato Adolfo Rebughini, DG di Veronafiere – rafforzandosi grazie a una strategia coerente e a investimenti promozionali mirati. A Chicago ci presentiamo con il Veneto e le tre denominazioni, pronti ad affrontare anche la sfida dei dazi”. Il successo si spiega con un’ampia penetrazione tra i consumatori: dai millennials (27%) alle donne, che rappresentano il 60% degli utenti, fino alla Gen Z, dove il Prosecco intercetta i trend della mixology (spritz, ready to drink, cocktail alla frutta). Secondo SipSource, nei primi 7 mesi del 2025 il Prosecco ha superato lo Champagne nelle bollicine americane: quota al 30% del mercato contro il 28% francese. Restano ampi margini di crescita nelle aree West e East North Central, mentre la East Coast – dal New England al Mid e South Atlantic – concentra oltre metà dei consumi.
Sul fronte della brand awareness il vino veneto corre veloce: oggi vale il 40%, sempre più vicino al 52% dello Champagne, ma già davanti nella conversione all’acquisto (31% contro 24%). In totale, al consumo, il Prosecco genera negli USA 2,9 miliardi di dollari l’anno, con un prezzo medio bottiglia di poco inferiore ai 18 dollari. Accanto al successo, nuove sfide: l’espansione tra comunità multietniche e la concorrenza di nuove categorie come cocktail, hard seltzer e RTD. A Vinitaly.USA saranno presenti 250 espositori per un giro d’affari complessivo di 7,2 miliardi di euro. In calendario anche il wine2wine Business Forum, i corsi della Vinitaly International Academy, focus su turismo enogastronomico e l’Oil Bar di SOLExpo.




