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È partita con un ottimo riscontro la prima tappa 2010 del Vinitaly World Tour (che vede la presenza di oltre 60 aziende e di Unaprol per l’olio d’oliva extravergine) Il Tour vede la partnership del nuovo super store del food italiano, inaugurato da un mese e mezzo nella Grande Mela e già consacrato dal NY Times come luogo imperdibile. La chiave del nuovo format di Vinitaly all’estero è formazione alle imprese, incontri diretti e degustazione aperta ai consumatori. Il 27 a Philadelfia e il 28 Washington le due prossime mete.

Il vino italiano torna a crescere negli USA, rafforza il binomio con la cucina del Belpaese, tra le più amate dagli americani, e vede all’orizzonte delinearsi un vero sistema di promozione, distribuzione e formazione al servizio delle aziende italiane e dei consumatori locali. L’8^ edizione del Vinitaly United States Tour ha tenuto a battesimo la nuova formula all’estero della più grande fiera al mondo dedicata al vino e ai distillati, che ogni anno si svolge a Verona (7/11 aprile 2011), attraverso la partnership con Eataly, inaugurato a Manhattan un mese e mezzo fa e già consacrato dal NY Times come luogo di culto per chi ama e vuol conoscere il food italiano, per dare servizi ad alto valore aggiunto agli espositori italiani da un lato, ai compratori e ai consumatori americani dall’altro, ottenendo un ottimo riscontro mediatico, di operatori professionali e consumatori. La chiave del nuovo format è formazione alle imprese, incontri diretti e degustazione aperta ai consumatori il cui ricavato, a New York, è stato devoluto alla American Cancer Society.

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Oltre sessanta aziende di Vinitaly hanno incontrato a Eataly importatori, ristoratori, responsabili delle vendite al dettaglio, opinion leader, giornalisti ed esperi di pubbliche relazioni per comprendere come approcciare per la prima volta o consolidare e ampliare la propria presenza negli States. Quindi, il pomeriggio è stata la volta dell’incontro faccia a faccia con compratori e operatori del food, mentre la serata è stato il momento della conoscenza con i consumatori, che hanno potuto parlare con i produttori e assaggiare i vini più noti e trendy come l’Amarone, il Ripasso, il Prosecco, il Pinot Grigio, il Barolo, il Brunello di Montalcino o il Franciacorta, ma anche quelli da vitigni autoctoni che stanno riscuotendo un sempre crescente successo come il Sagrantino, il Nero d’Avola e molti vini campani, pugliesi e molisani. “La nuova formula di Vinitaly in the World – spiega Mantovani – è frutto dell’evoluzione delle conoscenze maturate in dodici anni di esperienza all’estero, del confronto con le esigenze delle aziende che ci hanno sinora assicurato la loro fiducia ed è forte dell’accordo raggiunto col Ministero delle politiche agricole, che prevede la possibilità di finanziare, con i fondi dell’Ocm vino, la partecipazione di consorzi, associazioni e singole aziende vitivinicole a tappe di Vinitaly nei Paesi terzi. La collaborazione con Unaprol per l’olio extravergine di oliva, Buonitalia Spa e, su alcuni specifici mercati, con l’Ice, insieme ad Eataly crea i presupposti per un sistema di promozione unitario e soprattutto per una maggiore penetrazione e distribuzione dei prodotti del made in Italy.”

A New York seguono nei prossimi giorni le tappa di Philadelphia il 27 e Washington il 28 ottobre presso l’Ambasciata d’Italia.

+ info: Servizio Stampa Veronafiere – Tel.: + 39.045.829.82.42 – 82.85 – 82.90 -83.14 – – www.vinitalytour.comwww.vinitaly.com

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