Nei primi cinque mesi del 2025, le vendite di birra sono crollate a 34,5 milioni di ettolitri, secondo i dati ufficiali dell’Ufficio federale di statistica. Si tratta del dato più basso registrato in epoca moderna, con un calo del -7% rispetto allo stesso periodo del 2024.
UN CALO STRUTTURALE
Un segnale allarmante per un comparto che rappresenta non solo una fetta storica dell’economia tedesca, ma anche un simbolo identitario e culturale del Paese e dell’Europa. Il calo dei consumi non è episodico né legato esclusivamente a fattori stagionali. Al contrario, riflette una trasformazione profonda del comportamento dei consumatori. La birra, un tempo bevanda quotidiana per ampie fasce della popolazione, è oggi soggetta a un processo di marginalizzazione, soprattutto tra i giovani adulti, sempre più orientati verso cocktail, bevande analcoliche o birre senza alcol. Anche tra i consumatori anziani, spesso fedeli alla tradizione, si osserva una riduzione per ragioni di salute.
IL CALO DEI CONSUMI PRO-CAPITE
Secondo i dati, il consumo pro capite annuo è passato da 107 litri nel 2013 a 88 nel 2023. La tendenza è ulteriormente peggiorata nel 2025, confermando un declino ormai decennale. E oltre alla crisi della domanda, i birrifici tedeschi si trovano a fronteggiare un sensibile aumento dei costi di produzione: energia, materie prime, logistica e manodopera sono diventati più costosi, elemento che grava ancora di più sulle aziende.
Con circa 1.500 birrifici attivi sul territorio tedesco, il settore è estremamente frammentato. Tuttavia, la crisi attuale sta innescando un processo di consolidamento inevitabile. Mentre i grandi gruppi riescono (ancora) a reggere l’urto, i piccoli produttori artigianali sono i più esposti.
IN CONTROTENDENZA LE BIRRE ANALCOLICHE E LE HELLES
In un panorama così negativo, solo due segmenti mostrano segni di vitalità: le birre Helles, stile chiaro bavarese, e le birre analcoliche. Il segmento Helles rappresenta oggi l’11,6% del mercato, in netta crescita rispetto al 7% di pochi anni. Le birre analcoliche, invece, hanno aumentato il loro peso ed ora superano il 9% del totale volumi di birra. Le analcoliche sono ormai considerate da molti produttori come una necessaria diversificazione, ma non una soluzione strutturale.
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