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Champagne, tra mito e memoria: la narrazione di Francesco Piccat

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Che lo Champagne sia il vino delle celebrazioni per eccellenza è un dato quasi scontato. Ma è proprio Francesco Piccat, nel suo recente volume Champagne, passato, presente e futuro di un vino leggendario (Kellermann Editore, 2025), a restituirci profondità e senso a ciò che spesso viene dato per acquisito: non un semplice prodotto da ricorrenza, ma una vera e propria narrazione liquida, frutto di storia, territorio, cultura e umanità.

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Il libro si presenta come un viaggio colto e accessibile, che attraversa i secoli, le tecniche, i luoghi e soprattutto le persone che hanno reso lo Champagne il vino simbolo di eleganza e prestigio in tutto il mondo. Non è una guida enologica, né un trattato tecnico, ma una riflessione ampia e articolata che combina documentazione storica, osservazione sul campo e sensibilità narrativa.

Piccat firma un’opera che è sintesi di rigore e passione, capace di restituire allo Champagne quella tridimensionalità che spesso manca nella comunicazione mainstream: vino da celebrazione sì, ma anche risultato di una lunga e stratifica evoluzione culturale.

Sin dalle prime pagine si coglie la volontà dell’autore di spingersi oltre la superficie dorata delle bollicine per restituire un racconto autentico, fatto di terre precise, mani rugose, scelte agronomiche e identità territoriali. È in questa prospettiva che Piccat dà spazio e voce ai vigneron, piccoli produttori artigiani che incarnano lo spirito originario dello Champagne, spesso lontani dai riflettori delle grandi Maison.

Uno dei meriti maggiori del volume è proprio questo: saper coniugare l’indagine storica con un lavoro sul campo, capace di cogliere le sfumature meno raccontate del mondo champenois. E lo fa con uno sguardo mai autoreferenziale, ma anzi guidato da una curiosità onesta e da una conoscenza che affonda le radici tanto nello studio quanto nell’esperienza diretta.

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CAPIRE LO CHAMPAGNE: NON SOLO BOLLICINE

Per comprendere davvero l’unicità dello Champagne, sostiene l’autore, è necessario ripartire dalle basi: dal vigneto e dalla vinificazione. La lettura scorre agile, ma restituisce con chiarezza l’ascesa di questo vino speciale, a partire dalla sua vera nascita nel XVIII secolo – quando le bollicine, inizialmente considerate un difetto, diventano un valore. Un processo che coinvolge zucchero, sughero e vetro resistente, e che dà origine a uno dei prodotti più riconoscibili del mondo.

Piccat ripercorre i passaggi cruciali: dalla crescita impetuosa tra Settecento e Ottocento, alle crisi e guerre del Novecento, fino alla nuova primavera dello Champagne nel dopoguerra. Non mancano incursioni curiose (come la figura evocativa di Saint Remi di Reims, proposto come “fondatore spirituale” del vino champenois), e un affondo sulla lunga stratificazione culturale che ha portato la regione Champagne a diventare un punto fermo della mappa enologica globale.

L’autore non evita il confronto con il presente, anzi lo affronta con lucidità: oggi, lo Champagnevino d’eccellenza e di forte valore simbolico – si trova a fronteggiare la crescente concorrenza di spumanti di qualità, la pressione sui costi, l’impatto della crisi climatica e la necessità di rinnovare il proprio modello produttivo in chiave sostenibile. E qui emerge un’altra tensione fertile che il libro coglie bene: quella tra le Maison storiche e la nuova generazione di produttori indipendenti, custodi di un sapere meno industriale e più legato al territorio.

Tra i punti di forza dell’opera, va segnalata la capacità di alternare registri: il libro è sufficientemente tecnico da soddisfare il lettore competente, ma scritto con uno stile che resta fluido e piacevole anche per chi si affaccia per la prima volta a questi temi. Gli approfondimenti sul disciplinare AOC, sui vitigni principali (Pinot Noir, Meunier, Chardonnay), sui suoli e sul microclima della regione contribuiscono a far emergere con chiarezza l’unicità del terroir champenois.

Completano il volume alcuni interessanti cenni alla gastronomia e al turismo, a conferma del fatto che Champagne oggi non è solo una denominazione, ma un vero e proprio ecosistema economico e culturale che spinge a viverlo con tutti i sensi, dalla vigna al calice, fino alla tavola e oltre.

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In definitiva, Champagne, passato, presente e futuro di un vino leggendario di Francesco Piccat non è solo un libro per appassionati o addetti ai lavori, ma una lettura indispensabile per chiunque voglia capire cosa si nasconde davvero dietro la magia delle bollicine. È un invito a guardare oltre il calice, a conoscere le mani, i territori, le storie e le sfide che rendono lo Champagne un simbolo senza tempo. Un volume che non si limita a raccontare un mito, ma che lo fa vivere, con la consapevolezza che il futuro di questo vino iconico dipende da un delicato equilibrio tra memoria, innovazione e sostenibilità.

© Riproduzione riservata

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