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L’Adoc (l’associazione nazionale per la difesa e l’orientamento dei consumatori, degli utenti, dei risparmiatori, dei malati, dei contribuenti) ha presentato un esposto all’Antitrust verso la campagna pubblicitaria della Coop “acqua di casa mia”, ritenuta pubblicità ingannevole a danno dei consumatori. “Abbiamo presentato un esposto per pubblicità ingannevole relativamente alla campagna della Coop sull’acqua potabile – dichiara Carlo Pileri, Presidente dell’Adoc – in quanto non appare chiaro sia l’oggetto che lo scopo di tali messaggi”. Sempre in tema di acqua potabile, l’Adoc giudica grave la presenza di arsenico in 128 comuni italiani e apprezza il diniego dell’Unione Europea a concedere la deroga ai limiti per la potabilità.

Copertina Annuario Bevitalia 09-10 In merito al ricorso contro la campagna pubblicitaria Coop, Adoc precisa: nella pubblicità, diffusa a mezzo stampa, tv e web viene proposta una scelta tra l’acqua del rubinetto “una volta verificata la sua qualità” e l’acqua minerale “proveniente da fonti vicine al tuo territorio”. Nella prima affermazione non è chiaro cosa si intenda comunicare ai consumatori, che ricevono due informazioni: l’acqua del rubinetto può non essere bevibile e deve essere controllata dal cittadino stesso. Relativamente alla seconda affermazione “fonti vicine del tuo territorio”, non è chiaro il concetto di vicinanza o Km Zero. L’Antitrust stessa ha rilevato che l’esigenza di ridurre l’inquinamento attraverso una gestione più razionale della distribuzione dei beni di consumo non è idonea a giustificare l’adozione di misure “protezionistiche” atte a favorire la vendita di prodotti regionali a scapito dei beni concorrenti. Tali messaggi, a parere dell’Adoc, non costituiscono una comunicazione responsabile di Coop a tutela dell’ambiente ma mirano di fatto a promuovere le acque minerali a marchio Coop e le caraffe filtranti sempre a marchio Coop. Inoltre non forniscono al consumatore un’informazione adeguata, corretta e trasparente e, pertanto, possono definirsi pubblicità ingannevole a danno dei consumatori”.
Sempre in tema di acqua potabile l’Adoc giudica grave la presenza di arsenico in 128 comuni italiani e apprezza il diniego dell’Unione Europea a concedere la deroga ai limiti per la potabilità. “E’ grave la presenza di arsenico in valori superiori alla norma in 128 comuni italiani – dichiara Carlo Pileri, Presidente dell’Adoc – è a rischio la salute di centinaia di migliaia di consumatori. I comuni individuati adottino immediatamente misure idonee a salvaguardare la potabilità dell’acqua di rubinetto e rimborsino quanti hanno contratto malattie, anche gravi, correlate al consumo di acqua non a norma. Così non fosse, l’Adoc valuterà la possibilità di attivare una Class Action a tutela dei diritti e delle vittime dell’acqua inquinata. Ad ogni modo apprezziamo l’intervento di Bruxelles di non concedere la deroga ai comuni fuorilegge, a dimostrazione che l’acqua del rubinetto non sempre può essere considerata potabile, a dispetto di quanto viene comunicato dai messaggi pubblicitari della Coop”.

+info: www.adoc.org/index/it/comunicati.show/sku/5245/ACQUA%3A+Adoc%2C+present.html

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