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Coronavirus, annullato l’Oktoberfest: “Impossibile rispettare le norme”


Soltanto guerre ed epidemie hanno fermato l’Oktoberfest, nella bisecolare storia della manifestazione, con una minima eccezione a inizio ‘900. L’edizione 2020 della celebre fiera popolare, forse la più nota al mondo, è stata cancellata dal primo ministro Markus Soeder, per ovvi motivi di sicurezza, sanità e ordine pubblico.

“Una decisione dolorosa e triste. Ma o si fa per bene, o non si fa affatto”. Tale è l’attaccamento alla manifestazione, che una versione limitata e parziale non è ammessa, forse perché smorzerebbe troppo l’entusiasmo che ogni anno scorre a fiumi, insieme alla birra. Come affermato da Soeder, “l’Oktoberfest è la più bella festa del mondo”, ma il rispetto delle misure di sicurezza, così come l’utilizzo delle mascherine, sarebbe fisicamente impossibile; né si potrebbe ammettere una frammentazione dell’evento in più feste meno popolose, che non permetterebbero ai partecipanti di godere appieno dello spirito bavarese. Nonostante le misure di lockdown si stiano già ammorbidendo in Germania, il cancelliere Angela Merkel ha più volte invitato la popolazione a continuare con prudenza ad attenersi alle regole: in tutta la nazione, il numero di decessi per COVID-19 ha superato i 4800.

Sono ventiquattro le edizioni cancellate, da quando nel 1810 l’Oktoberfest venne inaugurato per celebrare le nozze reali tra il principe Ludovico di Baviera e la principessa Teresa di Sassonia-Hildburghausen: già nel 1854 e nel 1873 si rimandò all’anno successivo a causa di un’epidemia, nello specifico di colera. Poi le guerre e l’edizione del 1923, ostacolata dall’inflazione galoppante. Ad ogni edizione (quella di quest’anno, la 187esima, si sarebbe dovuta tenere dal 19 settembre al 4 ottobre) si stima intorno al milione di persone l’affluenza in città, sei milioni e mezzo se si considerano i “mordi e fuggi”: immaginabile, e forse nemmeno tanto, lo strascico economico della cancellazione, con incassi mancati per alberghi, produttori, organizzatori e l’intera filiera dell’ospitalità e del lavoro (il valore della manifestazione è calcolato trai 450 milioni e il miliardo di euro).

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