Novità nel Consorzio Franciacorta, con la nomina come nuove Presidente di Emanuele Rabotti, che succede a Silvano Brescianini. Un mandato nel segno della continuità, le sfide che attendono i prossimi tre anni il Consorzio Franciacorta sono un lavoro per consolidarne il prestigio e affrontare con determinazione le sfide legate a sostenibilità, innovazione e mercati internazionali per uno dei territori più importanti della spumantistica italiana conosciuto e apprezzato in Italia e nel mondo.
“Parlerò al plurale: insieme lavoreremo per rafforzare l’identità della denominazione e affrontare le sfide future”- queste le parole del neo Presidente Emanuele Rabotti – “Sono onorato, ringrazio di cuore i miei colleghi per la fiducia che mi hanno accordato, che è un atto di profonda stima da parte loro: è con orgoglio che idealmente accolgo questo passaggio di testimone da mio padre, Paolo Rabotti, che, nel 1990, è stato tra i fondatori del Consorzio Franciacorta e primo presidente. Per questo nuovo ruolo – aggiunge – metterò in campo i suoi preziosi insegnamenti, uno tra tutti, “io sono, se noi siamo”, che fu il suo incipit per definire il sistema Franciacorta, e il massimo del mio impegno per dare un contributo positivo in continuità con il buon lavoro fatto da chi mi ha preceduto”.
Il Consorzio che tutela la denominazione lombarda, per la guida del prossimo triennio ha scelto quindi Rabotti, patron della cantina Monte Rossa, uno dei big della denominazione, conosce molto bene il territorio e vanta un impegno di lunga data nel mondo franciacortino, succedendo a Silvano Brescianini di Barone Pizzini, non ricandidabile per statuto, che ha guidato il Consorzio dal 2019 ad oggi. Nella stessa sessione del cda, sono stati eletti anche i quattro vice presidenti: Francesca Faccoli (gruppo economico), Gualberto Ricci Curbastro (gruppo territorio, giovani e formazione), Cesare Bosio (gruppo ricerca e sviluppo), e Laura Gatti (gruppo comunicazione). Una vicepresidenza strutturata su quattro figure nasce dalla volontà di garantire rappresentanza e coerenza rispetto ai principali gruppi di lavoro interni al Consorzio, valorizzando competenze specifiche e promuovendo un modello gestionale inclusivo, partecipato e funzionale alle molteplici sfide del comparto secondo il Consorzio.
