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Pilsner Urquell è ancora una volta protagonista del mondo del golf, confermandosi anche per il 2012 Title Sponsor dell’Italian Pro Tour. “E’ con soddisfazione che Pilsner Urquell celebra il 4° anno consecutivo come Title Sponsor dell’Italian Pro Tour, una partnership che ci ha permesso di aumentare consistentemente la conoscenza del nostro brand, consolidando l’immagine di Pilsner Urquell come birra del golf”. Queste sono le parole di Luca Beretta, Business Unit Director Pilsner Urquell Italia, che continua dicendo: “Questa sponsorizzazione rappresenta un territorio di comunicazione importante, in quanto ci permette di comunicare ad un consumatore target estremamente in linea con quello del brand, rivolgendosi il golf ad un’audience Superpremium, che consuma prodotti di alta gamma. Il legame tra queste due eccellenze è inoltre molto appropriato, in quanto esse condividono principi come autenticità, l’aderenza ad alti standard di qualità e la fedeltà alle origini, valori che il golf ha in sé e che ritroviamo perfettamente rispecchiati nella nostra birra e nel modo in cui la produciamo da 170 anni”.

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Copertina-guida-birre2012Per tutta la durata del torneo, nelle Club House dei golf club che ospiteranno le tappe del pro Tour è possibile degustare Pilsner Urquell, che si propone al pubblico con il suo gusto puro e originale, la cui unicità deriva dalla qualità dei suoi ingredienti: il malto chiaro, prodotto all’interno della fabbrica di Pilsen con il miglior orzo boemo e moravo; i fiori di luppolo Saaz, che danno alla Pilsner Urquell il suo aroma profumato; l’acqua, estratta ancora oggi dalle falde acquifere sottostanti al bacino di Pilsen (la città in Boemia da cui deriva il termine Pilsner); oltre al lievito segreto Pilsner H che, secondo la leggenda, fu rubato in un monastero da un monaco in fuga e venduto a Josef Groll che, nel 1842 produsse la prima birra chiara al mondo, dopo centinaia di anni in cui la birra era solo torbida. Per capire il valore aggiunto di Pilsner Urquell è opportuno fare un passo indietro e ricordare le sue origini. Il 4 ottobre 1842 ha rappresentato una vera e propria rivoluzione, segnando la nascita della prima birra dorata al mondo, stabilendo gli standard per tutte le birre chiare che verranno prodotte da allora. Fino al diciannovesimo secolo la qualità della birra era abbastanza scadente ovunque, un liquido scuro e torbido i cui standard variavano senza controllo. L’inventore dell’inimitabile Pilsner Urquell è Josef Groll, un giovane mastro birraio bavarese. È da questo momento che la birra viene servita in bicchieri di vetro così da esaltarne la purezza e non più in boccali di latta, coccio o di altri materiali non trasparenti e quindi non “puri”.
E’ importante ricordare che la vera patria della birra è la Repubblica Ceca e che il termine Pilsner deriva, infatti, dal luogo in cui Pilsner Urquell nacque, la città di Pilsen in Boemia, a circa 100 km da Praga, tanto che il significato letterale del suo nome è “Pilsner dalla fonte originale”. Il successo e l’innovazione che questa nuova birra ceca ha rappresentato e le numerose imitazioni di cui è stata oggetto hanno fatto sì che i termini “pilsner” o “pils” vengano tuttora usati in tutto il mondo per indicare un’intera categoria: la birra chiara a bassa fermentazione. Tuttavia Pilsner Urquell è la sola legittimata a chiamarsi Pilsner. L’autenticità di ogni bottiglia è garantita dal sigillo rosso sul quale sono rappresentati i cancelli della fabbrica di Pilsen, in cui nacque e dove ancor oggi è prodotta con gli ingredienti locali più raffinati e con un processo di fermentazione unico. Inoltre, dal 2008 la “České pivo” (birra ceca) fa parte dell’elenco di prodotti alimentari tutelati dal marchio UE, ottenendo l’IGP – Indicazione Geografica Protetta (sono solo tre le birre ceche ad aver ottenuto tale certificazione). Il marchio IGP garantisce che il prodotto sia parzialmente o totalmente realizzato in una determinata zona geografica. Il principio della tutela consiste nel fatto che la birra ceca si distingue per la procedura tecnologica specifica. Questo significa che sul mercato europeo non possono presentarsi prodotti con il nome “České pivo” che non rispondano ai requisiti delle procedure tecnologiche tradizionali.

+info: Ufficio Stampa – Savoirfaire – – www.sfpr.itwww.pilsnerurquell.com/it/

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