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L’UOMO DEL MONTE HA DETTO NO E CHIUDE LO STABILIMENTO DI SAN FELICE (MODENA)



Dalla Gazzetta di Modena 3 novembre 2006 espresso.repubblica.it/local/gazzetta-di-modena
 
“Una mail spedita da Miami la sera del 1 novembre ha decretato la morte dello stabilimento che ha fatto la storia del paese. Tutti licenziati i 78 dipendenti in servizio a San Felice . Verso il licenziamento gli altri 30 dipendenti amministrativi a Milano. La DEL MONTE FOOD ITALIA cessa ogni attività. Lo ha deciso inesorabilmente la FRESH DEL MONTE PRODUCE di Miami (proprietaria della Del Monte Italia).

 …… ieri, al diffondersi delle prime voci, l’incredulità era di tutti: nella mattinata era infatti fissato da giorni l’incontro presso l’Associazione degli Industriali di Modena tra la Del Monte Food Italia e le rappresentanze sindacali unitarie e Fai, Flai e Uila di Modena per discutere della procedura di mobilità aperta dall’azienda il 27 ottobre, per 40 dipendenti. Si doveva trattare, per vedere ancora una volta se non c’erano alternative alla mobilità, o almeno per consentire ad una dozzina di dipendenti di arrivare con i tre anni di mobilità all’età della pensione, e agli altri di trovare nel frattempo un nuovo lavoro.

……. il 13 ottobre si era deciso a Roma, al Ministero delle Attività produttive, di cercare la strada dell’accordo, del piano di ristrutturazione. E così mentre si discuteva di questo, è arrivata la sentenza di morte. …. ieri alle 15.10 una telefonata all’Assoindustriali ha confermato la mail della notte: “Niente margini di trattativa. La relazione trimestrale della multinazionale evidenzia delle perdite, l’assemblea degli azionisti di Miami ha deciso di cessare ogni attività in Italia. Da subito». Questo il senso della telefonata, ricevuta dal direttore generale Calatroni.

La notizia è arrivata da Modena nello stabilimento di San Felice sul Panaro dove in questi giorni – tra momenti di speranza e di disperazione – i dipendenti avevano scioperato, discusso, creduto. E continuato a lavorare, suddivisi nei tre turni per la produzione dei succhi di frutta. La risposta della delegazione dei sindacati è stata quella di giudicare non ricevibile la comunicazione di cessazione dell’attività….”

NOTA STORICA SU DEL MONTE
Quella della Del Monte Italia è una lunga e tormentata storia di continui passaggi di proprietà che hanno sfibrato la società e l’hanno portata alla crisi attuale.

Del Monte è un marchio mitico nella storia mondiale dell’industria della trasformazione della frutta e verdura. Il marchio nasce sul finire del 1.800 in California, inizialmente come marchio di un caffè confezionato per il famoso hotel Del Monte di Monterey in California, per poi passare alla California Packing Corporation (CALPACK) di San Francisco che lo utilizza e lo valorizza con riferimento alle proprie conserve di frutta e verdura in scatola. La società si sviluppa rapidamente negli States e diventa nel tempo il più importante gruppo americano nel settore della trasformazione di frutta e verdura e dell’importazione e commercializzazione di frutta tropicale fresca . Nel dopoguerra il gruppo assume la denominazione di DEL MONTE CORPORATION e, contestualmente, viene avviato un intenso processo di internazionalizzazione che porta il marchio Del Monte ad inserirsi con successo in diversi mercati esteri (tra cui l’Italia) e a diventare il più prestigioso marchio al mondo nel campo della frutta tropicale (ananas in primis). L’uomo Del Monte, nel suo inconfondibile abito bianco coloniale – che dice si alla frutta migliore – diventa l’icona di successo del marchio in tutto il mondo .
Nel 1979 la Del Monte viene assorbita dalla R.J. REYNOLDS INDUSTRIES (successivamente diventata RJR NABISCO). Nel 1989, in conseguenza di notevoli difficoltà finanziarie, il complesso aziendale Del Monte, viene spezzato in due tronconi di business, ceduti a investitori diversi:
-la DEL MONTE TROPICAL FRUIT (successivamente rinominata FRESH DEL MONTE PRODUCE) che gestisce il business della frutta fresca ;
– la DEL MONTE FOODS che gestisce il business della frutta e verdura conservata.
A sua volta la Del Monte Foods viene successivamente spezzettata in diverse società territoriali, e da qui trae origine la DEL MONTE FOODS EUROPE licenziataria del marchio Del Monte per Europa, Africa e Medio Oriente per prodotti in scatola e succhi di frutta. Negli anni ’90 la Del Monte Europa (e quindi anche la controllata italiana) va a finire nell’orbita del gruppo sud africano Imerman, da cui viene rilevata dal gruppo Cragnotti e incorporata nella Cirio. In conseguenza del crac Cirio, nel 2004 il ramo d’azienda Del Monte viene ceduto per 275 milioni di euro alla FRESH DEL MONTE PRODUCE, che, come si è visto, ha ora deciso di disinvestire produttivamente dal nostro Paese.

INDICAZIONI SULLE POSSIBILI PROSPETTIVE

Il disinvestimento dalle attività produttive in Italia non dovrebbe comportare automaticamente anche il disimpegno commerciale dal mercato italiano. La Del Monte resta tuttora leader sul nostro mercato della frutta in scatola (ananas in particolare). Il suo marchio è molto noto e apprezzato anche nel campo dei succhi e bevande di frutta e nel settore delle conserve di pomodoro (passate, polpe , ketchup). E’, quindi, abbastanza probabile che la “Fresh Del Monte Produce” trasformi la propria controllata italiana in una società commerciale, incaricata della commercializzazione della frutta Del Monte (importata dall’estero), proseguendo eventualmente anche la commercializzazione dei succhi e delle conserve rosse a marchio Del Monte, affidandone però la produzione a produttori italiani terzi.

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