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Con 2,9 milioni di ettolitri di birra venduta in 74 paesi di tutto il mondo, lo scorso anno il gruppo birrario tedesco Paulaner ha registrato un altro record di vendite. I risultati sono stati brillanti soprattutto sul piano dell’esportazione. Nell’esercizio 2012 le vendite internazionali sono cresciute di quasi il dieci percento. Anche nel primo trimestre del 2013 le vendite sono aumentate notevolmente nei paesi chiave dell’esportazione, come Stati Uniti, Russia e Brasile.

 

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Scarica gratis il pdf della Guidaonline Birre & Birre 2024 Beverfood.com con schede di tutte oltre 1600 marche di birraIl più importante mercato di esportazione di birra Paulaner rimane l’Italia. Solo in Italia, lo scorso anno le vendite sono aumentate di 10.000 ettolitri. Non c’è da stupirsi, visto che lo stile di vita bavarese e le specialità di birre Paulaner godono di grande popolarità in Italia. Ogni anno Monaco attira anche numerosi estimatori italiani della birra monacense: circa un quinto dei visitatori stranieri dell’Oktoberfest, la più grande festa della birra al mondo, proviene dall’Italia. È soprattutto la specialità Paulaner “Münchener Hell”, oltre alla birra di frumento Paulaner Hefe, a conquistare i consumatori esteri buongustai francesi, rappresentando circa la metà dei proventi delle esportazioni di tutto il mondo.

 L’indicatore più importante di un business di esportazione di successo è la quota di birra alla spina venduta, poiché la birra alla spina fresca è considerata dal consumatore un prodotto di particolare qualità. In generale, l’ingresso sul mercato inizia pertanto con la birra alla spina, mentre le bottiglie di birra vengono immesse sul mercato solo in una seconda fase. La quota di birra alla spina esportata da Paulaner, il maggiore esportatore tedesco di birra alla spina, è pari al 50% circa. Un altro fattore di successo per Paulaner sono i rapporti di lunga data e di fiducia con gli importatori dei vari paesi. Tali importatori sono imprenditori di successo spesso specializzati in altri settori di attività che sono approdati al settore della birra per pura passione. Sono proprio tali ottimi rapporti d’affari a rendere possibile il successo di Paulaner a livello globale.

Fonte: www.etribuna.com

INFOFLASH/PAULANER –GRUPPO BHI
Il nome della birra Paulaner trae la sua origine dai frati di San Francesco da Paola, che risiedevano a Monaco di Baviera. I monaci iniziarono a produrre birra per loro uso personale dal 1634. Dopo il 1780 cominciarono a venderla al pubblico. Dopo l’abolizione del convento, Franz Xaver Zacherl, fabbricante di birra, comprò il vecchio edificio continuando la tradizione della produzione birraria monacense. Nel 1928, avvenne la fusione con il birrificio di Thomas Gebrüder e nacque, così, la Paulaner Salvator Thomas Bräu. Paulaner appartiene ora al gruppo Brau Holding International GmbH & Co. KGaA , una multinazionale del beverage detenuta da Schörghuber (50.1%) ed Heineken N.V. (49.9%). Più precisamente la holding BHI controlla il gruppo Paulaner (che opera con i marchi Paulaner, Hacker-Pschorr, Thurn und Taxis, Auerbräu, Hopf), il gruppo Kulmbacher (operativa con i marchi Kulmbach, Mönchshof, EKU, Kapuziner, Sternquell, Würzburg, Scherdel, Braustolz, Bad Brambacher) e il gruppo Sud-Ovest (birrerie Fürstenberg, Hoepfner, Schmucker). Paulaner opera commercialmente anche sul mercato italiano attraverso la Paulaner Distribuzione di San Donà di Piave (VE), che commercializza i marchi del gruppo Paulaner + info: annuario settoriale BIRRITALIA della Beverfood.

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