Federvini esprime profonda preoccupazione e rammarico per l’esclusione di vini, spiriti e aceti europei dall’elenco dei prodotti che beneficeranno dell’esenzione dal dazio del 15% prevista dalla Dichiarazione congiunta tra Unione Europea e Stati Uniti.
L’intesa, siglata oggi e frutto dell’accordo politico raggiunto lo scorso luglio tra la Presidente della Commissione Ursula von der Leyen e il Presidente statunitense Donald Trump, lascia dunque fuori comparti simbolo dell’eccellenza italiana ed europea, penalizzando settori di storica rilevanza economica e culturale.
Un’occasione mancata per il settore
“Ci troviamo di fronte a un’occasione mancata – ha dichiarato Giacomo Ponti, Presidente di Federvini –. L’intesa avrebbe potuto sancire il pieno riconoscimento della rilevanza strategica dei nostri settori nelle relazioni transatlantiche. Prendiamo invece atto che, almeno per ora, vini, spiriti e aceti restano esclusi da qualunque esenzione, nonostante siano eccellenze italiane ed europee esportate in tutto il mondo”.
Federvini riconosce l’impegno delle istituzioni europee nel promuovere un clima di cooperazione commerciale, ma ribadisce che il ritorno a un regime di dazi zero deve rimanere una priorità assoluta dei futuri negoziati.
Le richieste di Federvini per i prossimi negoziati
“È fondamentale che le prossime fasi del dialogo confermino che la Dichiarazione odierna rappresenta solo un primo passo – aggiunge Ponti –. Serve ora un’azione decisa per reintegrare al più presto i nostri comparti tra quelli beneficiari di una piena apertura del mercato USA. La posta in gioco riguarda migliaia di imprese, posti di lavoro e investimenti su entrambe le sponde dell’Atlantico”.
Collaborazione per una soluzione equa
Federvini si dichiara pronta a lavorare in stretta collaborazione con le istituzioni italiane, europee e con i partner americani affinché le eccellenze del bere – vini, spiriti e aceti – ottengano il giusto riconoscimento in un quadro di scambi commerciali equi e sostenibili.
+info: www.federvini.it/
