Il Giappone ha elevato l’esperienza del caffè a un nuovo livello, rendendo il luogo stesso in cui lo si sorseggia parte integrante della propria emotività. Si tratta di luoghi in cui le emozioni possono essere liberate senza giudizio e sono “rigorosamente aperti solo a chi si sente giù di morale”, dove il rilascio emotivo è facilitato dal pianto condiviso o ascoltato. In Giappone sembra che piangere in pubblico sia visto ancora come un segno di debolezza. Da qui, quindi, la necessità di creare dei posti in cui le persone possano sentirsi libere di sfogare tutta la loro rabbia, frustrazione e malinconia.
Cry café: spazi dedicati al pianto
Questi “cry café” funzionano in modo semplice. Prima di entrare, i visitatori scelgono una sessione, poi vengono offerti strumenti come video emozionali o storie tristi, e possono piangere liberamente. Alcuni locali offrono persino stanze private con supporto aggiuntivo sotto forma di musica di sottofondo specifica, arredi morbidi e altro ancora.
Un format simile è quello dei “club del pianto” o rui-katsu (“ricerca delle lacrime”), dove i gruppi si riuniscono in un ambiente di supporto emotivo per condividere film o video che evocano il pianto come forma di catarsi. Qui, il pianto collettivo è volontario, senza che nessuno lo metta in discussione.
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Stanze del pianto negli hotel
Oltre alle caffetterie dove piangere, il Giappone ha aperto delle “stanze del pianto” anche in hotel come il Mitsui Garden Yotsuya di Tokyo. Queste stanze sono dedicate esclusivamente al pianto, dotate di fazzoletti, lenzuola calde, mascherine per gli occhi e film toccanti come Forrest Gump per indurre emozioni. La privacy dell’ambiente permette al dolore di emergere in tutta tranquillità.
Fonte: www.telecinco.es/





