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La scomparsa a 91 anni di Aimo Moroni, un padre della cucina italiana


Grande cordoglio nel mondo della ristorazione per la scomparsa a 91 anni di Aimo Moroni, patron del ristorante “Aimo e Nadia”. Un personaggio che insieme alla moglie Nadia ha gestito con passione e grande professionalità uno locale bandiera della ristorazione milanese, diventato nel corso degli anni uno dei locali più rinomati della città e non solo. Una coppia in cucina e nella vita, entrambi originari della Toscana “Aimo e Nadia” sono diventati da subito impresa e poi un vero e proprio marchio della ristorazione, fino a quando hanno gestito direttamente il loro ristorante a cavallo degli anni 2000, per poi gestire un passaggio generazionale che è stato un piccolo capolavoro.

Cucina Regionale

Aimo Moroni e Nadia Giuntoli si incontrano per la prima volta a Milano nel secondo dopoguerra. Nel 1955, con l’aiuto della mamma Nunzia cuoca, Aimo prende in gestione la cucina di un ristorante in via Copernico, dove nel 1957 arriva anche Nadia, figlia di amici di famiglia, che resterà sempre al suo fianco come compagna di lavoro e di vita dopo il matrimonio nel 1961. L’anno successivo nel ’62 decidono di aprire in via Montecuccoli, sede ancora oggi de “Il Luogo di Aimo e Nadia”, trasformandosi negli anni da una semplice trattoria a un locale stellato, con la prima stella Michelin ottenuta all’inizio degli anni’80, bissata una decina di anni dopo. Un ristorante di successo nonostante una posizione defilata, visto che via Montecuccoli si trova nella periferia sud-ovest della città. Un indirizzo sicuro per molti buongustai diventato nel tempo un simbolo gourmet, precursore di un concetto di cucina regionale- Toscana in primis- esaltate ad arte, con ricette entrate nella storia della cucina italiana come la Zuppa Etrusca o lo Spaghetto al Cipollotto, piatti diventati un cult ancora in menù.

L’eredità di Aimo e Nadia

Nel mondo della ristorazione e dell’impresa famigliare il passaggio generazionale rappresenta uno degli aspetti più delicati, il miracolo di Aimo e della moglie Nadia è stato quello di essere dei precursori anche in questo. Nel 2012 la storica insegna passa infatti nelle mani degli chef Alessandro Negrini e Fabio Pisani, che portano avanti l’eredità dei due coniugi insieme alla figlia Stefania Moroni, reinterpretando un concetto di cucina regionale, fatta di memoria gustativa, di materie prime e soprattutto di passione. Un passaggio generazionale gestito come un affare di famiglia, anche perché Alessandro e Fabio sono una coppia di amici fraterni, come furono due sin dalla fondazione i cuochi di quello che nel frattempo è diventato “Il Luogo”.  L’allargamento del progetto a “Voce Aimo e Nadia” alle Gallerie d’Italia e il “Bistrot Aimo e Nadia” di fianco allo spazio Rossana Orlandi, evoluzioni che il buon Aimo ha sempre seguito con l’occhio del padre saggio, in una storia di famiglia che lo ricorda così in un post. “E’ un momento di grande tristezza per tutti noi, che abbiamo avuto il privilegio di condividere con lui valori, visione e passione”.

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