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Gli italiani hanno un forte legame culturale con il cibo e negli ultimi anni sono diventati anche un popolo di possessori di smartphone. Due tendenze in apparenza distanti, ma che hanno creato un rapporto totalmente nuovo con l’alimentazione: con lo smartphone si fotografano e condividono i piatti, ma lo stesso device viene usato nei supermercati per informarsi su determinati prodotti e brand. E lo smartphone, assieme a tablet e computer, è un mezzo con cui un numero sempre più elevato di italiani fa la spesa online.

 

 

 

Gli italiani hanno un forte legame culturale con il cibo e negli ultimi anni sono diventati anche un popolo di possessori di smartphone. Due tendenze in apparenza distanti, ma che hanno creato un rapporto totalmente nuovo con l’alimentazione: con lo smartphone si fotografano e condividono i piatti, ma lo stesso device viene usato nei supermercati per informarsi su determinati prodotti e brand. E lo smartphone, assieme a tablet e computer, è un mezzo con cui un numero sempre più elevato di italiani fa la spesa online.

Questo è quanto emerso dal Netcomm Focus Food 2017 che si è tenuto recentemente a Milano, in cui si sono discussi i dati del mercato alimentare online in Italia e anche delle nuove abitudini dei consumatori. Quello che ne è emerso è un comparto vivace, con spazio per l’innovazione e per nuovi stili di vita.

I dati dell’alimentare online italiano

L’e-commerce alimentare in Italia vale 849 milioni di euro secondo i dati dell’ Osservatorio e-Commerce Netcomm – School of Management del Politecnico di Milano, pari al 4% del commercio digitale nazionale. Una cifra ancora bassa se paragonata al valore e alla percentuale del food nel retail fisico, ma che sta crescendo a ritmi elevati, pari a +43% rispetto al 2016.

Una tendenza che si sta verificando anche in altri mercati. L’e-commerce alimentare online ha raggiunto in Europa un valore di 10 miliardi di dollari nel 2016, ma crescerà a un ritmo del 13% annuo per arrivare a 18 miliardi nel 2021; uno sviluppo simile avverrà negli Stati Uniti, mentre in Cina il valore crescerà dai 10,9 miliardi di dollari del 2016 ai 30,3 miliardi del 2021 (+23% all’anno).

Nell’ultimo anno il mercato italiano è cresciuto più di quelli esteri. Questo significa che per le aziende italiane c’è spazio per crescere, sia nel mercato interno, sia nell’export. Importante sarà puntare sull’innovazione per essere competitivi.

 


Le innovazioni: spedizioni, mobile e la multicanalità

I consumatori online sono sempre più attenti alla convenience, ossia alla convenienza sia in termini sia economici, sia di tempi e costi di spedizione. Non è un caso che dalla logistica e-commerce siano arrivate alcune importanti innovazioni. Le piccole e medie imprese italiane hanno oggi a disposizione strumenti come Packlink PRO, con cui possono automatizzare e velocizzare le consegne dei propri prodotti. Le spedizioni e-commerce con Packlink PRO sono più veloci grazie a una piattaforma che confronta le tariffe dei principali corrieri espressi italiani e internazionali e assegna a ogni ordine la soluzione più rapida o economica. Le imprese e-commerce possono essere così più competitive sia sui tempi sia sui costi di consegna.

Anche la grande distribuzione sta organizzando la propria logistica per far fronte alle crescenti richieste da parte degli acquirenti online, fornendo anche nuovi servizi. Non solo di consegna a domicilio, ma anche con punti di ritiro dove i consumatori possono passare a ritirare la spesa fatta online. Hanno investito molto sulla logistica delle consegne anche servizi di spedizione pasti come Just Eat, con cui è possibile ordinare piatti pronti tramite un’applicazione mobile.

Più in generale, si sta verificando una integrazione sempre più forte tra il fisico e l’online. Molte piccole imprese affiancano al punto vendita fisico un negozio online con cui raggiungono clienti lontani, ma interessati ai prodotti di nicchia dell’azienda; i ristoranti raggiungono più facilmente i propri clienti – come nel caso del sopracitato Just Eat – attraverso nuovi sistemi di ordinazione e consegna; e sempre di più gli utenti usano lo smartphone per orientare i propri consumi all’interno dei negozi. Gli utenti sono già multicanale e le aziende e retailer che sapranno sfruttare al meglio questa tendenza avranno maggiori possibilità di crescita.

 

 

I contenuti e l’esperienzialità

La multicanalità è in parte legata anche ai contenuti. Prima di fare un acquisto, i consumatori cercano sempre più spesso informazioni: in etichetta, ma anche online. Attraverso lo smartphone passano molto spesso decisioni di acquisto e nel campo alimentare queste riguardano gli aspetti salutistici e i valori nutrizionali, il metodo di produzione o coltivazione utilizzato, la presenza di allergeni, ecc.
I contenuti vanno a influenzare anche l’esperienzialità. Conoscere la provenienza di un prodotto, l’azienda e le persone che lo hanno creato e i processi di produzione concorrono a rendere il pasto non un semplice consumo, ma un’esperienza. Un’esperienza che tanto più sarà positiva, tanto più sarà da condividere con foto e post pubblicati sui social media.
Per aziende e retailer è importante quindi riuscire a creare esperienze anche all’interno del punto vendita, dove la merce non deve essere semplicemente esposta, ma deve suscitare emozioni. Il miglioramento della customer experience sarà uno dei terreni in cui si giocheranno le principali sfide per l’innovazione e la competitività dei prossimi anni.

 

+INFO: www.mediabuzz.it

 

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