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Negli Stati Uniti le grida d’allarme contro l’obesità sono ormai diventate un fatto quotidiano. In quest’ambito le associazioni preposte alla salvaguardia della salute assumono sempre più posizioni radicali. L’American Medical Association (AMA) , ad esempio, ha proposto, in occasione della suo ultimo congresso annuale, l’introduzione di tasse sulle bevande analcoliche a base di zucchero (TAXING SUGAR-SWEETENED SOFT DRINKS)

fonte: www.ama-assn.org/ama/pub/category/16464.html del 13 giugno 2006

La nuova tassa su Coca-Cola, Pepsi e le altre bibite zuccherate è proposta per combattere l’obesità, piaga nazionale degli Stati Uniti. I proventi delle tasse sulle bibite, spiegano i medici americani, potrebbero essere impiegati per una campagna di massa di educazione alla salute.

La decisione assunta al congresso è motivata dalla forte preoccupazione dei medici per il crescente numero di morti dovute all’obesità, di cui una delle cause più significative, secondo gli esperti, potrebbe essere l’eccesso di consumo di bibite zuccherate. Una bibita zuccherata tradizionale contiene normalmente un 10% di zuccheri e, quindi, per ogni litro di bibita zuccherata assunta, lo zucchero contenuto apporterebbe circa 400 calorie.

Alla luce di questi allarmi le vendite di bevande non alcoliche nelle scuole degli Stati Uniti sono in calo in seguito all’introduzione delle linee guida che permettono solo il consumo di bevande a basso tasso calorico (bevande ipocaloriche), il cui consumo sta ora esplodendo in tutto il mercato nord americano

I delegati della conferenza annuale, che si è tenuta a Chicago, ce l’hanno in particolare per lo sciroppo di mais, il dolcificante industriale aggiunto praticamente dappertutto, dal ketchup alla Coca Cola. A quanto pare le industrie alimentari e le catene alimentari statunitensi dovranno presto cambiare le loro politiche di marketing come è successo all’industria del tabacco. Volenti o nolenti, dovranno investire su prodotti più salutari e puntare a una informazione chiara, completa e corretta già a partire delle etichette.
Perché ormai non solo le regolamentazioni stanno diventando sempre più restrittive. Anche i consumatori sono sempre più consapevoli delle conseguenze di una cattiva alimentazione, grazie alle campagne per la promozione della salute.

Alla luce di questi allarmi e di queste tendenze anche il mercato italiano si sta adeguando e la corsa al lancio di bibite ipocaloriche sta contagiando in modo crescente i produttori:

COCA-COLA ITALIA: Coca-cola light, Fanta free, Sprite zero, Nestea light
SANPELLEGRINO: aranciate e limonate light + linea Five
SAN BENEDETTTO: Bibite San Benedetto light, Schweppes tonica light, Guizza senza zucchero
PEPSICO BEVERAGES ITALIA: Pepsi light
SPUMADOR: San Carlo Snell up light

Sul problema si veda anche la presa di posizione dell’associazione dei produttori www.assobibe.it in “Alimentazione e Stili di vita”

Altre news collegate -> l’EFSA riconferma la sicurezza sull’aspartame

Il significato delle parole -> BEVANDE IPOCALORICHE (glossario beverfood)


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