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Il Brachetto riparte dal rilancio e pensa al suo futuro. Un milione di euro in pubblicità per valorizzare il prodotto


Il mondo del Brachetto riparte dal rilancio. A cominciare dall’accordo interprofessionale firmato qualche giorno fa e che prevede rese inferiori a quelle della vendemmia 2011, fissate a 42 quintali a ettaro per il Brachetto d’Acqui “Spumante” docg, con la possibilità di applicazione del meccanismo blocage-deblocage per ulteriori 8 quintali. Piemonte Brachetto “Spumante” con resa delle uve pari a 47,30 quintali/ettaro, con la possibilità di applicazione del meccanismo blocage-deblocage per ulteriori 7,70 quintali. Per le tipologie Piemonte e Acqui “tappo raso” le rese sono a 55 quintali a ettaro di DO (è la dicitura europea per le denominazioni), con l’applicazione, anche in questo caso, di altri 10 quintali di blocage-deblocage per l’Acqui “tappo raso” e 15 quintali Piemonte “tappo raso”.

Quanto ai prezzi delle uve brachetto a denominazione si va da 1,35 euro al chilo per quanto il Brachetto d’Acqui docg; a 1,20 euro per il Piemonte Brachetto doc; 0,40 euro al chilogrammo è il prezzo che le cantine si sono impegnate al ritiro degli stessi ad una cifra corrispondente a 0,40 euro al chilogrammo. Ai vignaioli andranno circa 7 mila e 400 euro ad ettaro solo per il docg, a cui si potrà aggiungere circa 300 euro per il doc. Insieme ai superi la resa per ettaro si attesta attorno agli 8 mila euro. Non disprezzabile in questo periodo economico con uve, anche piemontesi, che faticano ad arrivare a 3 mila euro ad ettaro di rendita. Il presidente del Consorzio di Tutela del Brachetto d’Acqui docg, Paolo Ricagno, commenta favorevolmente l’intesa: «In un momento di crisi, con i numeri di bottiglie che decrescono, il Brachetto non solo mantiene il reddito agricolo, ma lo aumenta di 200 euro/ettaro (grazie alla minore ritenuta che quest’anno non prevede costi di stoccaggio, ma solo pubblicitari), ponendo le basi per il rilancio triennale del prodotto». Per Ricagno, che conferma lo stanziamento di un milione di euro a favore di una campagna pubblicitaria pro Brachetto docg, il vino rosso aromatico piemontese riemerge da una situazione di stallo. Spiega: «Oggi il mercato è stato ripulito da molte anomalie. Ripartiamo con una situazione completamente nuova favorevole ad un rilancio che il Brachetto e la sua filiera meritano e attendono da troppo tempo».

+info: www.brachettodacqui.com

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