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Stando alle previsioni del centro studi di Assoenologi (nella foto Giuseppe Martelli, Direttore dell’associazione), il business complessivo dell’intero settore vitivinicolo italiano nel 2009 si discosterà di poco da quello del 2008 (13,5 miliardi di euro), ma con una flessione dei valori delle esportazioni che, sempre secondo Assoenologi, torneranno vicine ai 3 miliardi di euro. Sul fronte dei consumi interni, secondo Assoenologi, siamo oggi a 43 litri pro capite, contro i 45 del 2007; negli anni settanta il consumo di vino era di 120 litri pro capite


Con riguardo specifico alle vendite all’estero, vale la pena ricordare la loro evoluzione negli ultimi lustri. Per 10 anni e fino al 2002 sono ininterrottamente cresciute, raggiungendo primati di tutta considerazione. Nel 2001 il vino in bottiglia ha superato nelle vendite all’estero quello sfuso. Nel 2002 ha sorpassato la Francia, sia in quantità sia in valore. Gli Usa sono diventati, e sono tuttora, il primo mercato italiano d’oltreoceano. Nel 2003 il settore vino ha raggiunto il primo posto del comparto agroalimentare italiano: su cento euro esportati quasi venti sono da imputare a prodotti derivanti dal vigneto, con punte che superano il 35% in Paesi di forte interesse commerciale come Canada, Usa e Giappone.
Nonostante queste performance, il 2003, dopo dieci anni di crescita, ha “segnato il passo”: le esportazioni tricolore sono calate nei volumi del 16%, per l’80% a causa della mancata vendita di vino sfuso. Una situazione generalizzata che ha riguardato tutti i tradizionali Paesi produttori del Vecchio Continente. Però già nel 2004 l’Italia ha iniziato la risalita. Nel 2005 ha recuperato il perduto e nel 2006 ha chiuso con +11,5% in volume e +5,8% in valore, pari a 18 milioni di ettolitri (+2% rispetto al 2005). Il 2007 ha visto un ulteriore incremento dello 0,2% nei volumi e di ben il 7% nei valori. Il prezzo medio al litro è passato da euro 1,75 a euro 1,90, pari ad un incremento dell’8,5%. Il 2008 si è chiuso con -7,4% in quantità e con un leggero incremento in valore (+0,8%).

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Nel 2009 la situazione si è capovolta. La crisi economica/finanziaria mondiale non ha risparmiato il settore vitivinicolo. I dati delle nostre esportazioni dei primi nove mesi del 2009 mostrano valori in flessione del 5,7% rispetto allo stesso periodo del 2008, mentre i volumi aumentano del 9,5%. Un segnale contrastante che mette in luce la forte tensione che caratterizza i mercati internazionali, dove la diminuzione dei prezzi al consumo, è evidente, tanto da far scivolare il valore unitario del 13,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Al riguardo, Giuseppe Martinelli, direttore generale di Assoenolgi, ha così commentato: “In questa tendenza opposta e apparentemente schizofrenica (valori in caduta e volumi in ascesa) si può sintetizzare la precisa indicazione della domanda internazionale che si è orientata nel 2009 verso prodotti di buoni standard qualitativi ma ad un prezzo sempre più contenuto che sta mettendo in crisi molte aziende disposte a rinunciare agli utili pur di mantenere i mercati. Uno scenario che, se dovesse perdurare a lungo, determinerebbe l’uscita dal mercato di diverse entità, iniziando da quelle ascrivibili alla parte più debole della filiera”

+info: www.assoenologi.it

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