Giornata positiva per i grandi nomi del beverage europeo, con i titoli di Campari, Rémy Cointreau, Diageo, Pernod Ricard e Italian Wine Brands in rialzo nella seduta dell’8 luglio 2025. A spingere gli acquisti sono state le indiscrezioni di stampa secondo cui gli alcolici potrebbero essere esclusi dai dazi USA del 10% previsti per l’export europeo.
Secondo quanto riportato da fonti diplomatiche e agenzie internazionali, l’amministrazione Trump starebbe valutando un’intesa commerciale con l’Unione Europea che prevede dazi moderati su alcune categorie di prodotti, ma con deroghe mirate per comparti considerati strategici, come l’aeronautica e le bevande alcoliche.
Spirits in recupero: bene Campari, Rémy Cointreau, Diageo, IWB e Pernod Ricard
A Piazza Affari, il titolo Campari ha aperto in deciso rialzo, toccando un massimo intraday vicino al +2%, per poi ripiegare su un progresso intorno al +1%, mantenendosi comunque sui livelli più alti da marzo. A Parigi, Rémy Cointreau sta segnando circa +3%, mentre a Londra Diageo sta registrando un +0,75%. Sempre a Parigi, Pernod Ricard ha registrato un buon rialzo di circa +2,5%. Anche Italian Wine Brands (IWB) ha beneficiato dell’ondata di ottimismo, salendo di circa +0,5%.
Il comparto spirits, reduce da mesi di cautela a causa dell’incertezza geopolitica e tariffaria, mostra così segnali di fiducia crescente da parte degli investitori.
Le indiscrezioni: alcolici fuori dai dazi al 10%?
Secondo quanto riportato da Politico e altre testate internazionali, gli Stati Uniti avrebbero proposto all’UE un sistema di dazi lineari al 10%, ma con la possibilità di escludere alcune categorie sensibili, tra cui gli spirits e il vino.
Francia, Italia e Irlanda – storici esportatori nel segmento beverage – avrebbero esercitato pressioni per evitare penalizzazioni su liquori, vini e distillati. L’ipotesi di un’esenzione dal dazio doganale è considerata plausibile, anche alla luce della mancata inclusione dell’UE nella recente ondata di lettere inviate da Trump a Giappone e Corea del Sud per notificare tariffe al 25% in mancanza di accordi bilaterali.
Il presidente USA aveva posto come scadenza il 9 luglio, ma una proroga di tre settimane annunciata ieri – che sposta il termine al 1° agosto – lascia intendere che le trattative con l’Unione Europea siano ancora in corso e che un’intesa possa essere vicina.
Una partita geopolitica (e commerciale) ancora aperta
Sebbene non vi siano ancora dichiarazioni ufficiali da parte delle aziende coinvolte, la reazione dei mercati suggerisce un rinnovato ottimismo. Il dialogo transatlantico resta cruciale per evitare una guerra commerciale, e l’eventuale esenzione degli alcolici dalle nuove tariffe rappresenterebbe un’importante boccata d’ossigeno per il settore beverage europeo.
Nei prossimi giorni si attendono sviluppi concreti dai tavoli negoziali. Intanto, i produttori di alcolici europei brindano in Borsa, in un contesto ben diverso da quello di pochi mesi fa, quando a marzo Trump aveva minacciato dazi fino al 200% sugli alcolici EU, provocando un crollo generalizzato delle azioni del settore.
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