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A cura di Krones – Case History

Testo messo a disposizione da Krones per la stampa specializzata

SOMMARIO: I Pilastri Del Gruppo Oettinger – Quasi 8 Milioni Di Ettolitri In Cinque Birrifici – Vetro A Perdere Per L’esportazione – Prima Di Tutto La Massima Produttività – La Costruzione Di Un Nuovo Stabilimento A Oettingen – Impianti All’avanguardia Per Raggiungere La Leadership Nella Competitività Dei Costi – Impianto Per Il Fabbisogno Dell’estero – “Una Prestazione Di Punta” – Infoflash Beverfood Su Oettinger

Rif. Temporale settembre 2007-10-30

I pilastri del gruppo Oettinger

La leadership nella competitività dei costi, la fascia di prezzo decisamente interessante, l’assortimento completo e la distribuzione (inter)nazionale sono i quattro pilastri su cui si basa la Oettinger. Da non dimenticare nemmeno la rinuncia sia alla pubblicità mediatica, sia ad un packaging costoso. A questo successo contribuiscono anche i modelli commerciali adottati dalla Oettinger: come afferma il suo direttore, Dirk Kollmar, i fattori di successo sono strutture di distribuzione snelle, la modernità della produzione e la volontà di aggirare il commercio d’intermediazione. Quest’azienda produttrice di birra rifornisce direttamente il commercio al dettaglio ed i supermercati di bevande. Con una gamma di prodotti davvero unica che riunisce oltre 18 tipi di birra differenti sotto la marca “Original Oettinger”, inoltre, quest’azienda tedesca a conduzione famigliare soddisfa pressoché tutti i gusti in tema di birra. Con una quota di mercato che raggiunge quasi il nove percento nel commercio, la Original Oettinger Bier è la marca di birra più bevuta della Germania. Ora, nella sua sede centrale ad Oettingen, quest’azienda ha messo in esercizio una prima linea per vetro a perdere, concepita principalmente per l’esportazione e prodotta dalla Krones.

Quasi 8 milioni di ettolitri in cinque birrifici

Oggi il gruppo Oettinger è costituito dai cinque birrifici: Brauhaus Oettingen, Braustätte Mönchengladbach, Brauerei Gotha, Brauerei Dessow, con il bloc di produzione a Pritzwalk, e Schweriner Schlossbrauerei, che consentono all’azienda di servire direttamente l’intero territorio nazionale. Da oltre 35 anni la Oettinger gestisce un deposito di distribuzione a Walldorf, presso Mannheim, che è stato ricostruito totalmente due anni or sono per soddisfare le esigenze dell’azienda; da qui vengono rifornite le regioni della Renania-Palatinato e della Saarland. Numerose sono le pietre miliari poste in termini di riempimento: nel 1958 gli ettolitri prodotti erano 5.000, nel 1988 sono diventati 600.000, nel 1993 sono stati prodotti 1,98 milioni di hl, nel 1997 sono stati raggiunti i 2,5 milioni di hl e nel 2003 i 6,15 milioni di hl, mentre nel 2006 sono stati toccati i 7,77 milioni di hl. All’inizio del 2007, inoltre, la quota di mercato delle marche di birra Oettinger in tutta la LEH/GAM tedesca ha raggiunto il 9 percento circa: questo primo posto distacca di gran lunga la seconda posizione della classifica e, da solo, raggiunge quasi la percentuale ottenuta da tutte le marche commerciali in Germania nel loro insieme.

Vetro a perdere per l’esportazione

Cosa fare quando da un lato si ha un boom di richieste di vetro a perdere, improvviso e quasi impossibile da soddisfare, e dall’altro si verifica una stasi delle linee per lattine installate in passato quasi esclusivamente per il mercato tedesco? La Oettinger non sarebbe la Oettinger e Kollmar non sarebbe Kollmar, se alla questione non si fosse data una risposta con rapidità: se i tedeschi non vogliono più la birra in lattina, allora la devono volere all’estero. Nel 2002 l’esportazione poteva ancora essere paragonata ad una piantina delicata. Con la capacità di lattine allora disponibile la Oettinger ha forzato seriamente l’esportazione con la sua personalissima filosofia in tema di qualità e costi. Nel 2007, quattro anni dopo l’introduzione delle nuove disposizioni sul packaging, la Oettinger esporta ben più di due milioni di ettolitri di birra in lattina in oltre 50 Paesi. Tutto avviene a grande velocità. La principale regione d’esportazione è l’Europa, ma vengono riforniti anche l’Africa, l’Asia ed i Paesi arabi. Da ciò, tuttavia, la Distribuzione dovrebbe capire che la lattina non è lo strumento dell’esportazione che da solo può fare miracoli: vi sono alcuni Paesi, infatti, in cui il tipo di confezione che si è affermato è la bottiglia a perdere. In molti casi il mercato richiede anche una soluzione che prevede il pacchetto lattina + bottiglia a perdere. Si è quindi deciso di installare la prima linea di riempimento per vetro a perdere, e questa decisione è andata a vantaggio della Krones.

Prima di tutto la massima produttività

“Una linea per vetro a perdere deve essere soprattutto produttiva. La premessa per ottenere questo risultato è una buona dose di flessibilità. Ci servono strutture di costo che ci consentano di agire liberamente sul mercato, anche in modo assolutamente aggressivo. La linea deve essere un “porcellino da latte con lana pregiata e dalle uova d’oro”. Se un cliente vuole una birra blu con schiuma rossa dal sapore di banana, questo è ciò che deve ricevere. Naturalmente vorremo riempire solo un formato di bottiglie, ma il mondo è vario: i francesi vogliono le bottiglie da 0,25 litri, gli italiani le bottiglie da 0,66 litri e gli inglesi le bottiglie da 0,335 litri. Si devono accettare le condizioni di mercato.” Questa è stata anche la tattica d’avvicinamento alla Krones. Prima di tutto viene il principio prezzo-prestazioni, quindi la massima produttività. “Ma con la più ampia gamma di prodotti: dalla bottiglia da 0,25 litri a 0,33 litri, 0,5 litri e 0,66 litri, nelle confezioni da 6, 8, 12, 18 e 24, nella versione con tray o completamente chiusa, sulla semipaletta Düsseldorfer o sulla paletta Euro. Dobbiamo poterci muovere, vogliamo trasmettere al cliente i vantaggi che ci vengono offerti dalla moderna tecnologia Krones. Oggi la molteplicità delle confezioni è molto più importante di quanto non lo fosse in passato, specialmente all’estero.”

La costruzione di un nuovo stabilimento a Oettingen

A Oettingen il nuovo, primo impianto per vetro a perdere è stato costruito in soli tre mesi ed è entrato in funzione nel marzo 2007; proprio qui, fino al 1988, tutto dipendeva dal birrificio Nord. Nel 1989 la Oettinger aveva prima trasferito una linea di riempimento con la logistica ed il caricamento alla periferia meridionale della cittadina sveva di Oettingen, e li aveva collegati al birrificio nord tramite una tubatura per la birra che attraversava trasversalmente la città per 3.625 m. Dopo un secondo impianto per vetro a rendere ed una linea per lattine, la Oettinger ha costruito ex novo a sud anche l’intera tecnologia di processo del birrificio in grado di produrre 3,5 milioni di hl. Il birrificio esistente, lo stabilimento Nord, raggiunge una capacità di 1,5 milioni di ettolitri nella sala di cottura e porta ad un totale di cinque milioni di ettolitri la capacità complessiva delle strutture di Oettingen, con il riempimento concentrato interamente nella parte sud. Proprio qui, nel 2007, sono stati installati anche la linea Krones per recipienti a perdere ed un impianto per recipienti a rendere con un’etichettatrice ed un’ispezionatrice Krones.

Impianti all’avanguardia per raggiungere la leadership nella competitività dei costi

Complessivamente, quindi, a Oettingen sono in funzione quattro impianti per recipienti a rendere, una linea per lattine e la nuova linea per vetro a perdere. “Abbiamo scelto la Krones in base alle ottime esperienze raccolte nel nostro stabilimento di Mönchengladbach, dove abbiamo potuto constatarne l’efficienza. Per soddisfare il fabbisogno attuale e futuro della Oettinger, che si presenta come un produttore di bevande estremamente versatile, la Krones propone soluzioni per i diversi settori d’impiego che sono consone alla nostra filosofia della massima produttività ed efficienza. Possiamo ottenere la leadership nella competitività dei costi solo con gli impianti più all’avanguardia, caratterizzati da una produttività ed una flessibilità oltremodo elevate. Il service della Krones, inoltre, è semplicemente ottimo. Oggi viviamo in un’epoca in cui dominata dalla frenesia. Se vogliamo una nuova variante “x” di confezionamento, dobbiamo realizzarla con rapidità. Nel tempo necessario per concepire questo nuovo confezionamento, il mercato è già passato oltre. Ho la sensazione che la Krones abbia capito che la rapidità è un modello di successo. Il fatto che la Krones sia così flessibile nonostante le sue dimensioni è già di per sé sorprendente. Il tempo necessario per la costruzione dell’impianto per vetro a perdere entrato in funzione nel marzo 2007, ad esempio, è stato di soli tre mesi. Anche in questo caso abbiamo venduto anticipatamente i prodotti a perdere senza disporre di un impianto. Giochetti di questo tipo, però, sono possibili solo se si ha un partner affidabile.”

Impianto per il fabbisogno dell’estero

Per il nuovo impianto è stato costruito un nuovo capannone di 20.000 m² , che include anche la superficie di stoccaggio dei recipienti pieni. Attualmente la Oettinger impiega la linea esclusivamente come un impianto facoltativo per l’estero, in grado di imbottigliare tutti i tipi di birra e di analcolici. Nel frattempo, però, anche in Germania si registra una tendenza che porta al riaffermarsi della bottiglia in vetro a perdere.

Karl Liebl, procuratore e direttore tecnico generale dello stabilimento, colui che da Mönchengladbach gestisce tutti gli stabilimenti produttivi, è stato responsabile della progettazione dell’impianto. La linea è equipaggiata anche con un pastorizzatore Sander Hansen, un bloc costituito da una sciacquatrice Variojet ed una riempitrice Mecafill VKPV, un’etichettatrice Multimodul con tre aggregati d’incollaggio per colla a freddo, un’ispezionatrice per bottiglie vuote Linatronic 735 ed una confezionatrice per recipienti a perdere Variopac TFS, a cui si aggiungono due Checkmat che verificano il livello di riempimento ed il posizionamento delle etichette. I recipienti a perdere vengono introdotti nella linea mediante un apposito depalettizzatore a spinta Pressant Universal, mentre le bottiglie piene vengono caricate da un palettizzatore Pressant Uni Duplex. La riempitrice è equipaggiata con un dispositivo di lavaggio esterno, azionato dall’impianto CIP Varioclean con un rendimento di 50 m³/h. Il sistema di diagnosi delle linee LDS, infine, consente di rilevare i dati d’esercizio.

“Una prestazione di punta”

Dirk Kollmar, responsabile della distribuzione, è entusiasta dell’estetica del bloc sciacquatrice-riempitrice. “E’ una bella macchina. Il trasferimento dalla sciacquatrice alla riempitrice si muove come in una sinfonia visualizzata. Questa macchina non è soltanto funzionale, ma anche molto chic e rappresentativa. Quando, durante una visita, ho spiegato ad un cliente cinese che la riempitrice possiede 168 valvole di riempimento, lui si è piegato in avanti e ha fatto tradurre che in cinese “168” significa anche “una lunga vita”. E’ un buon segno.” Dirk Kollmar esprime anche il suo giudizio finale sulla linea per vetro a perdere: “Quella della Krones è stata davvero una prestazione di punta.”

INFOFLASH BEVERFOOD SU OETTINGER

Il Gruppo Oettinger comprende 5 birrifici, situati in punti strategici della Germania per ottimizzare anche la logistica distributiva. Le tecnologie più moderne permettono la produzione di una birra di alta qualità, prodotta secondo le regole della legge sulla purezza del 1516. Ciascuna birreria produce marche di birra regionali e speciali, così come la marca nazionale „Original Oettinger“ che si collocata i primi posto nella classifica delle marche di birra più vendite in Germania. L’assortimento prodotti è composto da numerosi tipi di birra, da bevande rinfrescanti a base di birra ed anche da una gamma di sode analcoliche. Il Gruppo Oettinger occupa una eccellente posizione tra i principali 50 gruppi alimentari in Germania, con più di 13.000 punti di vendita. Con Oettinger International, le Groupe Oettinger sviluppa le sue attività di esportazione sul mercato mondiale. +info: www.oettinger-beer.com OETTINGER Brauerei GmbH Brauhausstraße 8 – D-86732 Oettingen i. Bay.

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