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Il nostro fondatore Florindo Fregnan, inventore, industriale, pioniere, filantropo e padre di famiglia è scomparso il 17 marzo 2016. Aveva creato Elektra nel 1947 e da allora non si era mai fermato. Inizialmente era solo un piccolo laboratorio dove riparava e costruiva macchine da caffè espresso.

elektra-macchina

Dopo quattro anni era già diventata una piccola officina e a metà degli anni cinquanta la si poteva definire una fabbrica, con operai altamente specializzati e tecnologie che sarebbe stato più ragionevole trovare in un distretto del nord Europa o negli USA, non a Treviso, allora ancora periferica cittadina ad economia semiagricola. Il motivo della crescita è tutta nella visione evoluta di Florindo, che in una città ancora occupata dalle macerie di guerra, già parla di macchine a bassa manutenzione e design ergonomico. E subito dopo averne parlato, questi concetti prendono forma, perché il Fondatore di Elektra ha la stoffa per diventare un imprenditore. Nel 1950, a due anni e mezzo dall’inaugurazione del primo micro laboratorio, arriva la prima svolta e sarà una svolta epocale sia per lui che per i bar di tutto il mondo. In quell’anno Florindo Fregnan brevetta la prima macchina da caffè espresso a gruppo idraulico automatico. Ancora oggi, tutte le macchine da caffè espresso del mondo, di ogni dimensione e marchio, utilizzano quel brevetto.

Da allora il numero delle invenzioni e dei brevetti si susseguono a ritmi quasi frenetici. Arrivano in sequenza il regolatore a galleggiante senza guarnizioni, il gruppo a erogazione automatica con elettrovalvola, il controllo elettronico della regolazione a cinque dosaggi… ma la personalità vulcanica e curiosa di Fregnan lo spinge sempre un passo avanti ed eccolo quindi a brevettare una macchina per cucinare gli spaghetti espresso, che poi vende con successo ai giapponesi. Non ha tempo per seguire anche quel progetto, perché adesso ha altro per la mente. Il suo obiettivo si chiama passaggio generazionale per i suoi due figli maschi, che nel frattempo ha fatto studiare. A metà degli anni 80, uno dopo l’altro, entrano in azienda Andrea, attualmente ingegnere capo, designer e responsabile della produzione e Federico, che sarà il nuovo direttore generale.

A loro due Florindo affida l’incarico di lanciare l’azienda nei mercati di tutto il mondo e di costruire macchine ancora più nuove e più belle. Così, mentre molte aziende del Nordest in quel periodo entrano in sofferenza e poi spariscono sotto gli effetti di un passaggio di testimone mal gestito, l’Elektra assume una dimensione internazionale. E’ in questo periodo che le macchine Elektra fanno la loro comparsa nelle case di tanti attori di Hollywood, diplomatici e VIP in generale, decretando il successo definitivo delle macchine da caffè più belle del mondo. Per i successivi venti anni il fondatore seguirà con amore la crescita professionale dei due figli. Non lascerà mai l’azienda, dove è stato presente fino all’ultimo giorno, ma sempre più si ricaverà il ruolo di Presidente.

Con la fine degli anni 2000 gli effetti della recessione si fanno sentire anche nella sua azienda, ma su un punto lui è categorico: non si licenzia nessuno! Seguono anni di sacrifici e riassetti senza che nessuno dei suoi dipendenti abbia da risentirne e quando alla fine di quest’anno il direttore generale Federico Fregnan annuncia la fine ufficiale della crisi, il primo pensiero di tutti va al Presidente, che è seduto insieme a loro alla cena di Natale, come è stato ogni anno negli ultimi settantanni. Come tutti i grandi uomini dalla personalità complessa, Florindo Fregnan ha nutrito nel corso della sua lunga vita diverse passioni, tra queste le più forti erano quelle per l’arte e le cose belle d’altri tempi di cui era anche un collezionista e la caccia in barena, alla quale si dedicava nel tempo libero che sempre più riusciva a ricavarsi.

Nel silenzio e nella discrezione si viene adesso a sapere delle sue attività filantropiche, che operava seguendo le indicazioni della autorità ecclesiastiche. Famiglie indigenti, bambini in difficoltà, missioni cattoliche, erano questi i casi sui quali più amava dedicarsi e con la stessa determinazione proteggeva il suo piccolo grande segreto.

Florindo Fregnan era nato il 19 novembre 1928

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