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Nel primo trimestre dell’anno, le esportazioni complessive nazionali di prodotti agroalimentari hanno sfiorato la soglia dei 10 miliardi di euro, in aumento del 7,9% rispetto al primo trimestre 2016. Tale dinamica è da ricondurre in larga misura all’industria alimentare che esprime l’80% dell’export complessivo e che ha mostrato un incremento dell’8%. Anche per il settore agricolo comunque si è registrato un aumento percentuale dell’export in linea con quello dell’alimentare.

L’import di prodotti agroalimentari ha evidenziato, nel medesimo riferimento temporale, un incremento tendenziale del 6%. Queste dinamiche hanno determinato una riduzione del deficit di 79 milioni di euro.
Con riferimento al saldo commerciale, considerando le due componenti del comparto, il miglioramento del saldo è da ricondurre all’industria alimentare, attestandosi a quota 286 milioni di euro, in crescita di 99 milioni di euro rispetto a quello registrato nel primo trimestre dello scorso anno. In peggioramento invece il deficit agricolo, che è aumentato di 20 milioni di euro.

I principali mercati di sbocco e comparti produttivi nel primo trimestre 2017

I principali mercati di sbocco sono quelli della Ue che, con 6,3 miliardi di euro nei primi tre mesi dell’anno (+6,6% su base tendenziale), esprimono il 65% del valore complessivo dei prodotti agroalimentari esportati. La positiva performance si riscontra per tutte le principali destinazioni; è da evidenziare un tasso di crescita più contenuto per Germania (+2,2%) e Regno Unito (+1,4%).

Più dinamiche le esportazioni dirette verso i paesi extra-Ue, che nel periodo in esame sono cresciute di quasi l’11% su base annua, con incrementi particolarmente consistenti per Russia (+44,6%), Giappone (+38,3%) e Cina (+16,7%). Prosegue, dunque, la buona performance dell’agroalimentare italiano in Russia, nonostante l’embargo che interessa buona parte dei prodotti agroalimentari italiani: nel 2016 la crescita dei flussi monetari verso Mosca è stata dell’11,7%, dopo due anni di segni negativi (-12,7% nel 2014 e -38,1% nel 2015).

Riguardo ai principali comparti produttivi la dinamica delle esportazioni risulta positiva per tutti i comparti, ad eccezione di quello relativo agli “oli e grassi” che ha subito una flessione dell’1,4% rispetto al livello raggiunto nei primi tre mesi del 2016. Nel dettaglio, tale dinamica è determinata dagli “oli extravergini e vergini di oliva” che, rappresentando circa il 60% del valore complessivo all’export del comparto, hanno subito un significativo calo dei volumi esportati in ragione del crollo produttivo registrato in Italia lo scorso anno.

 

Direzione Servizi per lo Sviluppo Rurale
Responsabile di redazione: Antonella Finizia
Redazione a cura di: Cosimo Montanaro, Maria Nucera, Linda Fioriti
e-mail:
www.ismeamercati.it
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