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Le carni di “Galleria 33”, i vini Chioccioli Altadonna e i drink di Sacha Mecocci: Prato cala il tris


Metti una sera di fine estate alla “Galleria 33”, nuova apertura nel cuore di Prato, impreziosita dai vini della famiglia Chioccioli Altadonna e i cocktail dell’esperto barman fiorentino Sacha Mecocci. Se è vero che due indizi sono una coincidenza, tre fanno sicuramente una prova.

La scorsa settimana, grazie al lavoro di Massimiliano Prili, di Niccolò ed Enrico Chioccioli Altadonna, nell’intimità dell’accogliente piazzetta in via Agnolo da Firenzuola, si è tenuta infatti una cena in collaborazione tra il nuovo ristorante di Tommaso TaitiDavide Berti e l’azienda di selezione e distribuzione Fine Spirits, con tre protagonisti assoluti: carne, vino e drink. Insieme ai cocktail a base Winestillery, preparati con cura dal guest di giornata Sacha Mecocci (bartender del The Fusion Bar di Firenze) e dalla barlady di casa, Benedetta Picci Bonacchi, i numerosi partecipanti – tra clienti del locale e addetti ai lavori – hanno potuto così abbinare i pregiati piatti della cucina (con attenzione, in primis, alla carne ma anche al crudo di pesce) a tre particolari vini della famiglia Chioccioli Altadonna e ad almeno un paio di proposte di miscelazione.
Il menù degustazione? Quattro portate e un dolce finale, il tutto accompagnato dal più congeniale calice di vino o da un cocktail realizzato proprio coi prodotti della prima distilleria artigianale della regione del Chianti Classico. Nello specifico, la sapidità della tartare di branzino e salmone marinato si è sposata dunque alla perfezione con la rinfrescante Bollicina Rosè Altadonna Orarosa, spumante rosè ottenuto da Sangiovese in purezza, dall’attraente color rosa e perlage fine e persistente, con aromi floreali e di piccoli frutti rossi e, al palato, un gusto intenso, con note ben definite di fragoline di bosco, ciliegia e pompelmo rosa. Lo step successivo è stato il pairing tra la tartare di scottona alla francese e la ricercatissima tagliata di pluma iberica, la cui burrosità si è congiunta in equilibrio con un vino rosso fresco, fruttato, floreale e con piccole note speziate quale il Chianti Classico DOCG Altadonna, ottenuto dal blend tra Sangiovese 90% e Merlot 10%, con un gusto pieno, ampio e corposo, oltre a piacevoli tannini. Infine, ecco l’accostamento  più audace: quello tra il maialetto in agrodolce Kakuni (tipico piatto della tradizione culinaria giapponese) e l’IGT Assalto Altadonna, dal blend tra Sangiovese 70%, Cabernet Sauvignon 15% e Merlot 15%: un vino complesso al naso, ricco, elegante e persistente, con sentori di frutta rossa, ribes, ribes nero, mirtillo e bacche nere, impreziosito da lunghe note speziate, fresche e dolci in grado di dare tanta continuità quanto bilanciamento alla forza agrodolce sprigionata dal suo rispettivo piatto.

A chiudere questo percorso enogastronomico all’insegna della convivialità, dell’armonia e, soprattutto, della qualità delle materie prime, nell’intento di tornare progressivamente alla tanto attesa normalità post-emergenza sanitaria, un dolce e, ovviamente, anche un cocktail firmato “Winestillery” con l’“Old Tom Gin” e il “Tuscan Vermouth” a farla sicuramente da padroni. Per una serata positiva da tutti i punti di vista, quasi a mandare un messaggio: “Prato riparte e cala il tris”.

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