L’Arquebuse è un liquore tradizionale a base di erbe, originariamente creato dai monaci nel Medioevo per scopi medicinali. Il nome deriva dall’arma da fuoco “archibugio” (in francese “arquebuse”), a indicare la sua forza e l’efficacia come rimedio per dolori e disturbi digestivi. La sua origine è associata alla tradizione liquoristica francese e italiana, con radici nelle aree alpine, dove l’uso di erbe aromatiche per scopi curativi era diffuso. Nel tempo, l’Arquebuse è divenuto un simbolo della tradizione erboristica, pur mantenendo una connotazione di bevanda digestiva e benefica.
La produzione di Arquebuse avviene principalmente in Italia e Francia, utilizzando una combinazione di erbe e spezie alpine. Tra gli ingredienti tipici si trovano genziana, issopo, melissa, menta, timo e artemisia. Le erbe vengono selezionate, essiccate e infuse in una base alcolica per estrarne le essenze aromatiche e le proprietà officinali. Il liquore viene poi filtrato e dolcificato, talvolta affinato per armonizzare i sapori. Il risultato è un prodotto equilibrato, con una gradazione alcolica media che varia tra i 30 e i 40 gradi.
L’Arquebuse è tradizionalmente servito come digestivo dopo i pasti, per le sue proprietà benefiche sull’apparato digerente. Può essere consumato liscio o con ghiaccio, e talvolta diluito con acqua per esaltarne gli aromi. È apprezzato anche come ingrediente in cocktail dal carattere aromatico e come componente in ricette di pasticceria per conferire un tocco erbaceo e complesso.
Ricevi le ultime notizie! Iscriviti alla Newsletter
Dal punto di vista sensoriale, l’Arquebuse presenta un colore ambrato o verde chiaro, a seconda delle erbe utilizzate e del processo produttivo. Al naso offre un bouquet aromatico intenso e balsamico, con note predominanti di erbe alpine, resina e agrumi. Al palato è secco ma equilibrato, con una piacevole amarezza erbacea che si unisce a una leggera dolcezza, culminando in un finale persistente e rinfrescante.
Fonte: www.grappanews.com