Il mondo della musica e del vino piange il maestro Giuseppe “Peppe” Vessicchio, storico direttore d’orchestra del Festival di Sanremo e figura amatissima della” cultura italiana. Vessicchio si è spento a 69 anni presso l’ospedale San Camillo Forlanini di Roma, dove era ricoverato per una polmonite interstiziale. Non solo musica, il maestro aveva coltivato una profonda passione per l’enologia e un legame speciale con l’Abruzzo, dove aveva fondato la cantina Musikè Vini a Torano Nuovo in provincia di Teramo, insieme all’imprenditore Riccardo Iacobone.
Musikè Vini, vino in armonia
La cantina Musikè Vini nasce da un’idea tanto originale quanto affascinante: affinare i vini al suono di frequenze armoniche naturali. Un esperimento di musicoterapia enologica in cui Vessicchio metteva in pratica la sua visione del suono come forza capace di armonizzare la materia e migliorare la qualità del vino. Le prime etichette che la cantina di Vessicchio e Iacobone hanno dedicato al progetto sono Sesto Armonico Montepulciano d’Abruzzo e Sesto Armonico Trebbiano d’Abruzzo, due vini “trattati” con le frequenze armonico-naturali, che godono di un affinamento indotto dell’armonia musicale che ne evolve i legami rendendoli equilibrati e godibili.
Vino e solidarietà
Oltre all’aspetto scientifico e sensoriale, il progetto Musikè Vini aveva una forte finalità sociale. I proventi delle vendite contribuivano a finanziare borse di studio per giovani musicisti dell’Accademia Peparini, con l’obiettivo di portare la musica nei luoghi degli ultimi, dove nessuno può ascoltarla. Con la scomparsa di Peppe Vessicchio, l’Italia perde un musicista raffinato ma anche un innovatore capace di unire arte, scienza e solidarietà. La sua cantina Musikè Vini resta come simbolo di un approccio all’enologia che guarda oltre il bicchiere, verso un’idea di vino come esperienza armonica e culturale.