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La Borsa a termine per il caffè di New York (NyBot), che trattava sinora soltanto la qualità Arabica, ha varato il contratto per il caffè Robusta e ha inserito il porto di Trieste, unico scalo in Italia, tra i cinque porti europei riconosciuti come «punti di consegna», ridando il ruolo antico che aveva la città come porto mondiale del caffè. La notizia, per ora ancora ufficiosa, è trapelata nell’entourage del Gruppo Pacorini, operatore leader a Trieste, in Italia e mondiale su questo fronte, ed è stata pubblicata dal Piccolo di Trieste in data 31 agosto 2007 in un articolo a firma Giulio Garau.

Il nuovo contratto e la decisione della Borsa a termine di New York, arriva dopo un lunghissimo periodo di stasi sul fronte del caffè e dopo un risveglio da parte degli operatori del porto ed una forte azione promozionale da parte dell’Autorità portuale. «Finora la Borsa a termine di New York trattava soltanto Arabica – spiega Federico Pacorini – ed era orientata prevalentemente sugli scali del Nord Europa. Il mercato italiano invece, soprattutto quello del Sud, apprezzava molto la qualità Robusta nelle miscele rendendolo molto importante per questa qualità di caffè. La decisione della Borsa porta ora il mercato mondiale del caffè a scegliere questo versante del Sud mentre prima era orientato a Rotterdam, Anversa e Amsterdam. Tra i porti poi è stato scelta proprio Trieste come punto di consegna, unico in Italia e più vicino al mercato di riferimento della qualità Robusta».

Negli anni Trieste aveva perso aliquote di mercato a favore di altri porti sul fronte del caffè, soprattutto degli scali liguri, per varie ragioni. Da una parte, questioni legate prevalentemente ai differenziali sui noli marittimi e, dall’altra, per il decentramento del porto rispetto al mercato italiano. Una situazione contrastata a fondo dall’azione promozionale della stessa Autorità portuale e dai vari operatori presenti a Trieste, soprattutto dalla Pecorini, utilizzando la grande esperienza e professionalità, grazie agli impianti specifici sul fronte del caffè (Silocaf). Ora ecco la buona notizia da New York che è ritenuta dagli operatori di fondamentale importanza per varie questioni. La qualità Robusta è molto importante per il mercato italiano (e conseguentemente il mercato italiano diventa importante per il NyBot). Anche perchè i principali operatori alla Borsa a termine per il caffè di New York sono i traders internazionali «da sempre di casa» nel porto di Trieste e l’attività della Borsa stessa presuppone spazi e capacità professionali (sul fronte del caffè soprattutto) che sono caratteristici del porto di Trieste.

La decisione di New York è fresca e ci vorrà qualche tempo per toccare con mano le conseguenze positive. Da subito però le aziende triestine si sono messe all’opera per prepararsi all’evento. «Arriveranno molte più navi e probabilmente ci sarà bisogno di più spazi nei magazzini», annuncia Pecorini, confermando che in queste ore sta già predisponendo un piano di adeguamento e di ampliamento delle strutture operative per rispondere a questa novità. Questa decisione andrà naturalmente a rafforzare il Distretto del Caffè di Trieste, istituito dalla regione Friuli Venezia Giulia a fine 2006 e di cui il porto rappresenta uno degli assi portanti.

+ INFO: “Caffè, la Borsa di New York sceglie Trieste” di Giulio Garau in Il Piccolo di Trieste 31.08.07 espresso.repubblica.it

INFOFLASH/PORTO TRIESTE: Trieste ha un porto di notevoli dimensioni. Da ricordare la rilevante movimentazione del caffè (un terzo delle importazioni nazionali). L’importanza di Trieste come porto marittimo con funzione emporiale, di centro di commerci e di attività economiche, oltre che di transito, si sviluppò a partire dal secolo XVIII, con l’emanazione nel 1719 da parte dell’imperatore Carlo VI d’Austria della “patente di porto franco”. L’apertura del Canale di Suez, nel 1869, contribuì a valorizzare ancor più la funzione del porto di Trieste quale punto di accesso al mercato centro-europeo sulle direttrici di traffico da e per il Medio e l’Estremo Oriente. Il Porto Franco di Trieste si articola in cinque distinti punti franchi. Il traffico complessivo del Porto si attesta sui 48 milioni di tonn./anno, di cui circa 35 milioni sono rappresentati dal petrolio greggio destinato al Terminale SIOT. Il restante traffico è costituito da merci varie. Significativa, in quest’ambito, è la specializzazione nel settore del caffè, con appositi terminali attrezzati. + Info: www.porto.trieste.it

Sacchi Caffè Magazzini PacoriniINFOFLASH/GRUPPO PACORINI: è uno dei più grandi gruppi italiani, operanti nelle attività di trasporto, stoccaggio e manipolazione di materie prime, fondato e diretto dalla famiglia Pacorini. Il capostipite Bruno fonda nel 1933 a Trieste la società, per rispondere alle esigenze dei commercianti di generi coloniali, caffè, spezie, frutta secca e agrumi. Verso la metà degli anni ’60 l’azienda si specializza nel settore del caffè verde e comincia a diversificare ed ampliare le proprie attività, avviando importanti investimenti in Italia e all’estero. Agli inizi degli anni ’70 la Pacorini introduce a Trieste una prima novità nella logistica del caffè, con la pallettizazione dei sacchi del crudo, dedicandosi successivamente all’ampliamento dei servizi logistici rivolti all’industria del caffè e alla specializzazione in altre commodity. Grazie alle capacità di sviluppo e alla realizzazione di Silocaf, impianto industriale all’avanguardia per il trattamento del caffè verde, l’azienda diventa il primo operatore logistico di caffè in Italia e nel mondo e dal 1992 esporta il proprio know-how negli U.S.A. ed in Brasile, attraverso proprie società controllate. +INFO: www.pacorini.it

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