Nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del 05/08/2025 è stata registrata la denominazione “Ratafia Ciociara IG” che, secondo i dati aggiornati dell’Osservatorio Qualivita, nel comparto delle bevande spiritose è la numero 16 delle IG italiane, nonché la denominazione numero 3 fra le denominazioni delle bevande spiritose del Lazio.
Descrizione del prodotto
L’Indicazione Geografica Ratafia Ciociara o Rattafia Ciociara IG è esclusivamente riservata alla bevanda spiritosa ottenuta dall’infusione idroalcolica di visciole o amarene (Prunus Cerasus spp) e vino Cesanese del Piglio DOCG o Atina DOC Cabernet, lavorata in impianti ubicati nella provincia di Frosinone.
La zona di produzione della Ratafia Ciociara o Rattafia Ciociara è l’intero territorio della provincia di Frosinone.
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Caratteristiche del prodotto
Il liquore Ratafia Ciociara o Rattafia Ciociara IG è ottenuto mediante infusione idroalcolica di visciole o amarene (Prunus Cerasus) e vino Cesanese del Piglio DOCG o Atina DOC Cabernet. Il titolo alcolometrico è compreso tra i 17 e i 35% vol. È di colore rosso rubino più o meno intenso, con un odore intenso, caratteristico di visciole o amarene, frutti di bosco e/o mandorla, ha un sapore aromatico, gradevole e persistente tipico del frutto di visciole o amarene e/o mandorla.
Storia della Ratafia ciociara
La ratafia ciociara ha radici profonde nella cultura locale della Ciociaria, con una storia intrecciata alle tradizioni contadine di questa regione del Lazio. La produzione della ratafia, anche conosciuta come ratafià, risale a secoli fa ed è basata su un’infusione alcolica di visciole (ciliegie selvatiche) e vino rosso, tipicamente di uva Cesanese, un vitigno autoctono del Lazio.
L’origine del nome “ratafia” sembra derivare dall’espressione latina rata fiat, che significa “così sia stabilito”. Tradizionalmente, questo liquore veniva bevuto per suggellare accordi verbali o contratti, riflettendo la sua importanza nelle celebrazioni e negli eventi comunitari.
In passato, la ratafia veniva preparata artigianalmente nelle case contadine, specialmente durante il periodo di raccolta delle visciole, quando queste ciliegie erano abbondanti. Il liquore si diffondeva rapidamente tra le famiglie e gli ospiti durante feste e matrimoni, diventando un simbolo di ospitalità e celebrazione.
+ INFO: www.qualivita.it
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