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Tre espressioni diverse, un’unica storia. Quella di Mars è una sfida recente e al contempo radicata, essendo figlia di un’azienda fondata nel lontano 1872, la Hombo Shuzo, con quindi oltre 100 anni di esperienza nell’industria degli spirits.

Tutto iniziò con Matsuzaemon Hombo, che ormai due secoli fa a Kagoshima, nel Giappone meridionale, cominciò con la lavorazione del cotone e la produzione di colza, prima di dedicarsi dal 1902 allo Shochu, un distillato locale molto popolare. È esattamente qui che si intrecciano le strade delle due realtà protagoniste della nostra storia, visto che una delle persone chiave per la storia di Mars è stato Kiichiro Iwai, mentore di Masataka Taketsuru e pioniere del whisky giapponese, che nel 1949 divenne consulente proprio di Hombo Shuzo per la produzione di whisky. Si deve a lui la progettazione e la creazione degli alambicchi per Mars nel 1960, una svolta che segna un prima e un dopo nella produzione del whisky giapponese e, in termini generali, anche del whisky di alta qualità.

La particolarità di Mars, ancora oggi, consiste nell’essere composta da due distillerie diverse, Shinshu e Tsunuki, più un sito dedicato all’invecchiamento, Yakushima. La distilleria di Shinshu è stata fondata nel 1985 (e poi riaperta nel 2011) ai piedi della montagna Komagatake, nella Prefettura di Nagano e nel cuore delle Alpi giapponesi, a 800 metri di altitudine, in una zona dalle condizioni climatiche estreme con temperature che vanno dai -15° invernali ai 33° estivi, incidendo notevolmente sugli aromi e la maturazione dei whisky.

La seconda distilleria, Tsunuki, è stata aperta invece nel 2016 nel distretto di Kagoshima, luogo natale della società Hombo Shuzo. Situata nel sud del Giappone, Tsunuki è nascosta dai piccoli monti Choya e Kurata, con estati molto calde/umide e inverni freddi. La differenza principale con Shinshu sta nel design degli alambicchi: il wash still ha una forma a cipolla, mentre lo spirit still sale in maniera lineare; in entrambi il collo è più piccolo per diminuire il contatto dei vapori col rame e favorire la nascita di uno spirito più pesante rispetto a quello prodotto a Shinshu. A Tsunuki, inoltre, viene distillato anche orzo pesantemente torbato, a 50 ppm (parti di fenoli per milione).

L’omonima isola che ospita il deposito di invecchiamento, Yakushima, è infine patrimonio UNESCO dal 1993, e vanta un clima caldo e tropicale molto umido, che si è meritato non a caso il detto “qui piove 35 giorni al mese”. Precipitazioni che forniscono un ambiente di invecchiamento diverso per Mars, con un angel share più alto. Si pensi infatti che a Yakushima l’evaporazione annua del liquido arriva fino al 9%, contro il 4% di Shinsu e il 7% di Tsunuki.

Questa tripla origine di provenienza permette di creare whisky complessi e strutturati, figli di climi differenti e di sperimentazioni continue a livello di blend. In tal senso, troviamo innanzitutto il Kasei, un blendend whisky di orzo maltato e altri cereali leggero e rotondo. Un vero ambasciatore dello stile giapponese, con note di fiori e frutta matura, e un leggero finale affumicato. L’altro blended firmato Mars è Cosmo, un whisky composto, oltre che dai malti della distilleria, anche da una parte di single malt provenienti dalla Scozia. Molto delicato e insieme ricco di personalità, conserva le note floreali e maltose tipiche della sua giovane età.

Ma il tre – ve lo abbiamo anticipato all’inizio – è il numero che più contraddistingue il percorso di Mars, i cui whisky vengono distribuiti in esclusiva in Italia da Fine Spirits, ed ecco che arriviamo dunque a Tsunuki. La prima espressione della neonata distilleria ha visto la luce nel 2020, con Tsunuki The First. Sempre del medesimo anno è la prima espressione di whisky torbato, Tsunuki Peated, un’edizione limitata prodotta a partire da orzo scozzese torbato, distillato tra il 2016 e il 2017 e invecchiato in botti ex- bourbon. Il risultato è un whisky ricco di aromi di torba, caramello e vaniglia. E con la novità Tsunuki Edition 2022 è arrivato uno dei primi imbottigliamenti contenente whisky prodotto dalla distilleria. Invecchiato in barili ex Bourbon, ha sia note di frutta matura che note imponenti di dolci al forno e invitanti sentori minerali e terrosi. Una dimostrazione del grande potenziale dei whisky concepiti in questa nuova microdistilleria.

La chiosa del nostro approfondimento, non certo per minor importanza, è dedicata infine alle limited edition Komagatake. Si tratta di single malt distillati alla Shinshu distillery, edizioni limitate annuali che vogliono dimostrare l’impatto dei diversi siti di invecchiamento sul whisky. Dopo la distillazione l’invecchiamento può avvenire infatti nei tre siti della Mars, a seconda dell’anno di rilascio. L’edizione 2021 è Shinshu aging e nasce dall’assemblaggio di barili che hanno contenuto sia Bourbon che Sherry.

Per saperne di più: www.hombo.co.jp/

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