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Varrone On Tour, parte con il botto il viaggio di eccellenze gastronomiche tra carne e vino


Buona la prima per “Varrone On Tour”, il nuovo progetto ideato da Massimo Minutelli e Tony Melillo per celebrare l’eccellenza della carne e del vino in un percorso che unisce territorio, artigianalità e convivialità. Una serata da ricordare quella a cui hanno partecipato i commensali, assaporando l’eccellenza del Wagyu made in Veneto di Ca’ Negra insieme ai grandi rossi di Toscana firmati Biondi Santi. Il format nasce da un viaggio intrapreso a maggio 2025 tra Italia e Spagna, durante il quale i due fondatori di Varrone hanno incontrato i produttori e le realtà con cui collaborano da anni, condividendo una comune visione di qualità e autenticità. Da questa esperienza prendono forma tre serate esclusive dedicate all’incontro tra gastronomia d’autore e grandi etichette del panorama vinicolo.

Varrone On Tour nasce dal desiderio autentico di raccontare e valorizzare le collaborazioni che, da sempre, rendono possibile la nostra idea di eccellenza – racconta Tony Melillo, Direttore di Varrone – Ogni serata è pensata come un viaggio sensoriale che mette in dialogo produttori, territori e appassionati, celebrando la materia prima, l’artigianalità e il piacere della condivisione”.

Ca’ Negra e Biondi-Santi

Il debutto di Varrone On Tour è andato in scena per il 30 ottobre con un incontro d’eccezione tra Ca’ Negra e la storica cantina Biondi-Santi. Una serata davvero eccezionale interamente dedicata al Wagyu puro, simbolo di morbidezza e profondità di gusto. Il menu, composto da sette portate, ha visto in tavola piatti come guancia, biancostato e girello di Wagyu con verdure in agrodolce e bagnetto verde, Carpaccio di Wagyu con coulis di peperone, pastrami di brisket e midollo di Wagyu servito nella sua essenza più pura. Il menù è continuato con la tagliatella al ragù di Wagyu e t-bone di Wagyu puro con patate sabbiate o purè di patate affumicate.

L’abbinamento enologico è stato curato da Biondi-Santi, cantina simbolo del Brunello di Montalcino, nota per la produzione di vini longevi, eleganti e dall’identità territoriale inconfondibile. In mescita il Rosso di Montalcino 2022, poi il celebre Brunello di Montalcino annata 2017, aperto direttamente dalla super cantina di Tony Melillo. La serata da Varrone è stata anche l’occasione per conoscere meglio l’eccellenza enoica di Ca’ Negra e di Biondi Santi. “Per noi è un onore  essere qui a rappresentare Biondi Santi che nasce nel 1888 quando iniziarono a giocare con il Sangiovese, con la nascita della prima bottiglia del Brunello di Montalcino che la famiglia Biondi Santi ebbe l’intuizione di creare- racconta Simone Mercati, sales director – Oggi abbiamo la responsabilità di portare avanti questa eccellenza, che produce annualmente 100.000 bottiglie, facciamo tre vini rosso, Brunello e Brunelllo riserva, con l’Italia che rappresenta per noi un mercato di riferimento”.

Prossime tappe

Il 20 novembre sarà la volta dell’incontro tra Miguel Vergara e Poggio di Sotto, un dialogo gastronomico tra l’anima spagnola della carne e la raffinatezza del Brunello di Montalcino. In menu, Pinchos di Chateaubriand con bacon Miguel Vergara, uova di quaglia e tartare dai toni decisi, Cecina de León, Carpaccio di Chuleta maturata, Bucatini all’amatriciana con bacon di Black Angus e la T-Bone Vergara Selezione Massima, espressione della qualità assoluta della maison castigliana.

Gran finale il 3 dicembre con l’incontro tra Joselito e Braida, un viaggio che unisce la tradizione iberica del jamón alla vitalità enologica piemontese del Monferrato. Focus sul pregiato Jamon Joselito Vintage 2014, stagionato oltre 11 anni e tagliato al coltello, seguito dalla Bombetta Martina Franca Badajoz con pluma Joselito, dal Carpaccio di solomillo con peperoni in agrodolce, dal Pan de tomate con Chorizo Gran Riserva e dai Pinchos con chichas Joselito e uovo di quaglia. In abbinamento i vini di Braida, cantina fondata da Giacomo Bologna e oggi guidata con passione dalla famiglia, accompagneranno le portate con etichette iconiche come Bricco dell’Uccellone e Montebruna, simboli della rinascita del Barbera d’Asti.

INFO varronerestaurant.com/

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