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Viaggio nei paesi produttori di caffè: 20 m.ni di sacchi il consumo interno del Brasile -In India il consumo di caffè cresce anche nelle zone del tè


Un giro attorno al mondo, seguendo l’aroma del caffè. Il convegno d’apertura di TriestEspresso, la più importante fiera dedicata esclusivamente all’espresso organizzata da Aries in collaborazione con Associazione Caffè Trieste e Trieste Coffee Cluster, ha condotto lungo molti tra i principali paesi produttori di caffè. Il viaggio è iniziato in Indonesia, per muoversi verso Guatemala, India, Brasile, El Salvador, Tanzania e Burundi: tappa dopo tappa sono stati messi in evidenza i trend che stanno caratterizzando maggiormente ciascuno di questo mercati, con i loro punti di forza e le prospettive future. Una dinamica che sempre più sta contagiando questi mercati è quella della costante crescita dei consumi interni.


La spinta l’ha data il Brasile, principale produttore mondiale, e la misura la si ha guardando i numeri elencati da Vanusia Nogueira, direttore Brazil Specialty Coffee Association: «Le stime di quest’anno sono di una produzione di 50 milioni di sacchi, di cui 38 di arabica e 12 di robusta. Di questi, 25-30 milioni sono destinati all’export, mentre quasi 20milioni al consumo interno, con un consumo pro-capite annuo di 6,1 kg. Lo confermano anche i produttori di macchine di caffè per il quale il mercato del Brasile è sempre più interessante».In Indonesia questa tendenza assume a tutti gli effetti la forma di una dinamica sociale: «Il consumo interno cresce molto rapidamente. Va di pari passo alla crescita della classe media perché si caratterizza proprio come una moda, un lifestyle adottato dalla middle class» spiega Priyo Iswanto, chargé d’Affaires Ambasciata d’Indonesia a Roma. Parimenti, in India «stanno proliferando i caffè: non più tardi di una settimana fa Starbucks ha aperto un nuovo punto vendita a Bombay. Il consumo interno tra il 2003 e il 2009 è cresciuto del 7% e non si registra unicamente nelle zone tradizionali di produzione del caffè, ma anche in quelle storicamente legate alla coltivazione e al consumo di tè» aggiunge Yenugula Raghuramulu del Coffee Board of India.

Il viaggio intorno al mondo del caffè è proseguito mettendo in luce le note d’orgoglio di ciascun paese produttore: del Guatemala è stato ricordato il forte orientamento alla qualità e il peso in termini percentuali dei prodotti certificati portati avanti dai 90mila produttori aderenti all’Anacafè: «Siamo i più importanti esportatori di caffè al mondo con certificazione fair trade. Abbiamo iniziato nel 1974, per cui questo segmento ora molto in voga da noi è ben consolidato» nota Italo Antoniotti, di Anacafè Guatemala.L’accento sulle certificazioni è stato posto anche da Benjamin Reinaldo Monge Ramos, executive director advisor del Consejo Salvadoreño del Café: «I caffè certificati costituiscono un segmento molto importante anche in El Salvador, caffè premium, gourmet, biologici, fair trade, coltivati sulle nostre catene montuose. Le previsioni di raccolta sono molto buone quest’anno soprattutto per alcune varietà, per cui ci attendiamo che la produzione aumenterà di alcuni punti percentuali».Questo itinerario si è concluso in Africa con le piccole produzioni di Tanzania e Burundi che sono state raccontate da Jean Faustin Niyibizi, direttore finanziario e amministrativo Arfic Burundi, e da Primus Kimaryo, Tanzania Coffee Board, che conclude «Pensiamo che piccolo è bello. La nostra produzione, in ogni caso, sta crescendo e le esportazioni verso l’Italia che fino a un decennio fa erano al 4% sono salite moltissimo: oggi l’Italia è il nostro secondo paese importatore dopo il Giappone».

Il convegno, moderato da Massimiliano Fabian presidente Associazione Caffè Trieste, è stato anche occasione per evidenziare l’attività del Trieste Coffee Cluster, di cui il suo presidente Furio Suggi Liverani ha presentato il progetto Indian Cup Tasting for espresso, volto a creare sinergie con una paese produttore quale l’India attraverso nuove metodologie di lavoro, e per presentare il nuovo piano messo in atto dall’ICO, Coffee Promotion and Market Development Commitee, rappresentato a TriestEspresso Expo da Anna illy, volto a prevenire nuove crisi del mercato del caffè, a migliorare le condizioni di vita dei produttori, a promuovere il valore del caffè attraverso le sue qualità.

+info: www.triestespresso.it. – –

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