Pinterest LinkedIn

La differenziazione dell’offerta necessaria alla distribuzione organizzata per fidelizzare i clienti trova nella grande varietà enologica italiana ampio spazio di scelta. Per questo i grandi numeri diventano meno importanti rispetto all’esigenza di ampliare e approfondire l’assortimento sugli scaffali. In preparazione del B2B Buyers’ Club, Vinitaly apre il dibattito intervistando i rappresentanti di alcuni dei marchi della gdo, delle organizzazioni di categoria e dei produttori.

Databank Database Case Vinicole Cantine Dati Excel xls csv tabella campi indirizzo email sito web

Annuari Distribuzione Alimentare Catering Ingrosso Alimentare Italia Europa Agra Editrice “Il mercato del vino presenta ancora una notevole frammentazione dell’offerta permettendo così alla distribuzione organizzata di muovere più facilmente le leve della differenziazione dei propri prodotti e di effettuare scelte strategiche diverse rispetto ai competitor”: con questa affermazione Simone Pambianco, product manager prodotti a marchio Despar Italia spazza via il luogo comune che per lavorare con la gdo servono grandi numeri. Un riconoscimento al valore competitivo della grande varietà dell’enologia italiana condiviso da Billa e Unes, ma anche da Uiv e Federdoc, oltre che da Terra e Cielo, produttore leader nella vendita di vino nella gdo. A loro Vinitaly ha posto una serie di domande per approfondire il tema dei rapporti tra produttori vitivinicoli e grande distribuzione organizzata. Le risposte sono pubblicate su aspettando.vinitaly.it, dove tutti possono intervenire commentando le risposte e
offrendo il proprio personale punto di vista.

Il vino è un prodotto strategico per le catene della distribuzione organizzata, che negli anni hanno ampliato e approfondito l’offerta. Vinitaly, il più importante salone internazionale del vino in programma dal 7 al 10 aprile, è ormai da anni impegnato nel favorire i rapporti commerciali tra le due parti con il B2B Buyers’ Club: “Un modo intelligente di mettere in contatto domanda e offerta – dice Alfonso Ruffo, buyer senior bevande di Billa -. Noi partecipiamo per cercare realtà nuove che abbiano voglia di crescere, di investire e al tempo stesso siano in grado di offrire prodotti con buon rapporto qualità/prezzo”. Anche Unes partecipa al Buyers’ Club, alla ricerca – spiega Massimo Perini, category marketing manager – “oltre che dei marchi più noti del panorama enologico, anche delle cantine che possano rappresentare espressione di particolarità e unicità per il cliente”.

Databank grossisti Dati Excel xls csv tabella campi indirizzo email sito web Cash & Carry Ingrosso Bevande Gruppi

“La questione essenziale per diventare partner della distribuzione moderna non è tanto quantitativa, ma qualitativa”, afferma Domenico Zonin, presidente di Uiv, che vede nella gdo un partner privilegiato “non solo perché oggi veicola il 70% del vino che viene consumato a casa, ma perché è il soggetto che può supportare i produttori nella corretta informazione sui consumatori sugli sforzi che le cantine continuano a sostenere per qualificare il prodotto”. “In questo senso la gdo è al passo coi tempi – dice Riccardo Ricci Curbastro, presidente di Federdoc -, avendo talvolta a disposizione nei centri commerciali l’esperto di vino o il sommelier, che svolge nel suo reparto il lavoro che fa l’operatore in enoteca: cura l’assortimento, lo stoccaggio, la presentazione del prodotto, si occupa dell’acquisto, con riferimento anche alle piccole produzioni di qualità”. Certo non basta essere differenti per attrarre la gdo, perché se è vero che “il rapporto con la distribuzione organizzata non è solo per chi fa grandi numeri – come dice Luca Cielo, direttore generale di Cielo e Terra – è però fondamentale garantire un alto livello di servizio nelle tempistiche di consegna e nella flessibilità dei volumi”.

Leggi su aspettando.vinitaly.it le interviste complete e partecipa al dibattito. +INFO:pressoffice@veronafiere.it – www.vinitaly.com

ALTRE RECENTI NEWS SU VINITALY 2013

LE NUOVE TENDENZE DEL BERE A VINITALY : il vino italiano è cool, ma solo all’estero. a casa nostra si beve sempre meno e solo in occasioni speciali

VINITALY 2013: L’export, la qualità, la sostenibilità, la diversità e l’aggregazione sono i le cinque fattori chiave del settore vinicolo italiano

Con le “DOC DI CITTÀ” gli eno-appassionati del mondo amanti del belpaese versano made in Italy e semplicità nel bicchiere. I vini di territorio si riuniscono sotto un brand: quello già affermato e famoso delle “città-gioiello” che tutto il mondo conosce

ISMEA: il fatturato dei vini italiani all’estero segna il nuovo record di €4,7 m.di di fatturato per il 2012 con 21 milioni di litri spediti – Riduzione dei volumi esportti dei vini sfusi – Prezzi unitari di vendita in crescita

MOVIMENTO TURISMO VINO al Vinitaly con il sondaggio online “vota la destinazione enoturistica del cuore”

Nasce VINITALYWINECLUB: con il 2.0 si amplia la piattaforma di Vinitaly World Wide

Focus sui trend americani di consumo di vino: i rossi italiani i più apprezzati

Tu cosa ne pensi? Scrivi un commento (0)

Resta sempre aggiornato! Iscriviti alla Newsletter


Scrivi un commento

5 − 1 =

Per continuare disattiva l'AD Block

La pubblicità è fondamentale per il nostro sostentamento e ci permette di mantenere gratuiti i contenuti del nostro sito.
Se hai disattivato l'AD Block e vedi ancora questo messaggio ricarica la pagina