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Ci sono anche protagonisti del settore dell’industria alimentare tra i 25 nuovi Cavalieri del Lavoro che saranno insigniti dell’onorificenza dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della Festa della Repubblica. Il Capo dello Stato ha firmato lo scorso 31 maggio, i decreti con i quali, su proposta del Ministro delle Imprese e del Made in Italy Sen. Adolfo Urso, di concerto con il Ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, On. Francesco Lollobrigida, sono stati nominati 25 Cavalieri del Lavoro.

 

Nell’elenco degli insigniti figurano nomi storici del vino italiano come Piernicola Leone De Castris dell’omonima cantina pugliese, fondata nel 1665 a Salice Salentino, con il paese costruito intorno alla cantina diventata famosa in tutto il mondo con il lancio del Five Roses, il primo vino rosato imbottigliato e commercializzato in Italia nel ’43 con uve principalmente di Negramaro. Dal 2010 amministratore delegato dell’Azienda vitivinicola Leone de Castris, che si sviluppa su una superfice di 300 ettari, di cui 200 coltivati a vigneto con una produzione di oltre 2 milioni di bottiglie con un export di circa il 50%, protagonista anche con l’enoturismo con il Museo del vino “Piero e Salvatore Leone de Castris”.

Arriva invece dell’Abruzzo un altro nuovo Cavaliere del Lavoro del vino, Francesco Paolo Valentini, pioniere dei vini naturali dal 1980 amministratore dell’azienda vitivinicola di famiglia Valentini a Loreto Aprutino, con 70 ettari vitati e destinati alla coltivazione di Trebbiano, Montepulciano d’Abruzzo e Cerasuolo.  Un nome in grado di far competere il Trebbiano d’Abruzzo con i grandi vini bianchi del mondo nel mercato dei collezionisti e dei fine wines, diventando protagonista di alcune delle carte dei vini dei ristoranti più blasonati al mondo che ne apprezzato la filosofia con trattamenti in vigna effettuati con prodotti tradizionali a base di rame e zolfo e la fermentazione in cantina è spontanea, senza lieviti selezionati e senza temperatura controllata, con basse rese per ettaro e una produzione annuale non superiore alle 50 mila bottiglie.

Carlo Pesenti, bergamasco classe ‘63 è un nome che con Italmobiliare, holding famigliare di partecipazioni industriali, dopo la cessione di Italcementi nel 2016, azienda di famiglia attiva nel settore cementiero, ha avviato la diversificazione del portafoglio con l’acquisizione di partecipazioni stabili per lo sviluppo di società manifatturiere, tra cui  il 60% di Caffè Borbone. Presente anche nel settore vinicolo calla guida del Fondo Clessidra nel private equity, protagonista di alcune operazioni importanti di consolidamento come la nascita del polo vinicolo Argea, nato dalla fusione di Botter e Mondodelvino.

Sul caffè invece due nuovi Cavalieri del Lavoro, con Massimo Renda, imprenditore napoletano presidente di Caffè Borbone, fondata nel 1994 come società di gestione di distributori automatici di caffè per uffici e oggi terzo produttore sul mercato italiano di porzionato in capsule e in cialde. Una crescita continua con investimenti in innovazione di prodotto e di processo, comunicazione pubblicitaria e sviluppo della rete commerciale, con uno stabilimento a Caivano produce ogni giorno circa 96 tonnellate di prodotto tra caffè torrefatto e in grani, cialde e capsule, presente sul mercato con due linee di prodotto, una per i distributori automatici e una per la grande distribuzione e la vendita al dettaglio con l’export pari al 22% del business.

Sempre dal caffè arriva Roberto Danesi, romano classe ’43 dal 2000 presidente di Danesi Caffè, azienda di famiglia attiva nell’importazione, torrefazione ed esportazione del caffè. Nel 1970, quale direttore commerciale, ne avvia l’internazionalizzazione con la creazione di una rete di distribuzione in 16 paesi europei e l’apertura di uffici commerciali ad Atlanta, New York, Los Angeles e Miami. Oggi l’azienda è presente sul mercato con cinque linee di prodotto: macinato, in grani, monorigine, cialde e capsule. Lavora sulla filiera corta attraverso l’acquisto della materia prima direttamente da piccoli produttori nel Centro e Sud America e in Africa.

Anche l’aceto balsamico protagonista con Armando De Nigris, presidente del Gruppo De Nigris, azienda di famiglia leader nella produzione di aceto e di aceto balsamico di Modena I.G.P., con una capacità produttiva annuale di 30 milioni di litri. Fondata nel 1889, rappresenta il 27% delle esportazioni di aceto italiano nel mondo. Ne ha sviluppato la capacità produttiva realizzando tre stabilimenti in Emilia Romagna e affiancando alla sede storica di Afragola un ulteriore sito produttivo a Caivano in Campania. Oggi il Gruppo è presente in 52 paesi con un export dell’85%.

 

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