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Nel 2010 fatturati cresciuti dell’8%, export che corre a due cifre (+14%), e “sentiment” positivo per il 2011: la pensano così 50 tra le cantine più importanti d’Italia per storia, immagine e per volume d’affari (che, complessivamente, rappresenta un valore di 1,8 miliardi di euro), sondate da www.winenews.it, uno dei siti di comunicazione più cliccati del mondo del vino italiano. Le imprese del vino, dunque, ritrovano fiducia e cominciano a non vedere così lontani scenari analoghi a quelli del 2007.


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La chiusura del 2010 ha confermato una ritrovata vitalità commerciale delle aziende tricolore del comparto, che hanno registrato (per il 75% del campione) una crescita del proprio fatturato da un minimo del 2% ad un massimo del 25%. Winenews.it fornisce ulteriori precisazioni: “A tirare la volata sono decisamente le esportazioni, in crescita per il 90% delle aziende interpellate, con percentuali che vanno dal 3% fino al 50%. Il 15% delle aziende ha dichiarato una stabilità del proprio fatturato nel 2010, e sono relativamente poche (10%) quelle che hanno, invece, visto decrescere i propri introiti. Sul fronte dell’export 2010, soltanto il 10% del campione ha rilevato il proprio andamento delle esportazioni stabile. Le aziende vitivinicole italiane ritrovano fiducia dopo due anni (2008-2009) di contrazione sia nei fatturati che nella forza penetrativa sui mercati esteri, che, occorre sottolinearlo ancora una volta, tornano oggi a confermare il loro ruolo di principale sbocco commerciale per le etichette tricolori”

Winenews ha anche esplorato tra le cantine interpellate le aspettative per il nuovo anno. Ecco in sintesi quanto emerso: “Il 75% dichiara un “sentiment” abbastanza positivo sull’anno appena cominciato, ulteriormente “rinforzato” da un 15% che lo prevede positivo, contro un 10% che, invece, lo percepisce ancora negativo. Il 2011 si presenta, dunque, come un anno che potrebbe sancire il definitivo recupero del trend di crescita innescato nel 2007 anche se, evidentemente, la crisi globale resta un dato evidente e non ancora superato definitivamente. Ma se guardiamo al comparto del vino, l’empasse economica mondiale ha posto di fronte agli imprenditori vitivinicoli criticità decisamente meno gravi di quanto si siano presentate in altri comparti e, agendo quasi esclusivamente sulla leva dei prezzi, un punto di assestamento è stato trovato abbastanza velocemente. Non senza, peraltro, il lavoro fondamentale e puntuale delle aziende sul loro “core business” ormai sempre più conclamato e cioè quello dei mercati esteri, dove accanto ad una ripresa di quelli storici e più maturi sono cominciate operazioni interessanti anche sui cosiddetti mercati emergenti”

+info: www.winenews.it/index.php?c=detail&id=21863&dc=15

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