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Si è conclusa nel segno di un grande interesse da parte degli addetti ai lavori e del pubblico l’edizione di Anteprima Amarone 2007. Un’annata che fin dall’esordio si conferma estremamente promettente, frutto di un andamento stagionale particolare che, come ha evidenziato l’enologo Daniele Accordini, ha impresso nel vino tratti caratteristici interessanti. Per l’occasione sono stati resi noti anche i dati di chiusura dell’anno 2010. – Le vendite di Amarone, il re dei vini della Valpolicella, sono aumentate nettamente nel 2010: dai 9 milioni del 2009 si e’ passati l’anno scorso a quasi 13 milioni di bottiglie vendute in Italia e nel mondo. In forte crescita anche l’export, che ha segnato +40.


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Prodotto nelle vallate immediatamente a nord di Verona, nelle fascia prealpina, l’Amarone è figlio della tecnica dell’appassimento delle uve che dopo la vendemmia vengono messe ad essiccare per un centinaio di giorni prima della spremitura. Si tratta di una tecnica di lavorazione antichissima per elevare il grado zuccherino e gli estratti di uve coltivate in condizioni climatiche fredde. Nel 2010 sono state vendute nel mondo 13,1 milioni di bottiglie (quasi 220mila casse) per un fatturato stimato in 458.5 milioni di euro. Nel 2009 erano state vendute poco più di 9 milioni di bottiglie per un fatturato di circa 317 milioni di euro. In volume la crescita sul 2009 è stata superiore al 40%. In forte crescita anche l’export. In un periodo contrassegnato da una crisi economica abbastanza diffusa, l’Amarone si conferma come un prodotto di alto appeal, nella fascia più ricca del mercato e con una domanda sostenuta sui mercati del Nord America, Regno Unito, Paesi scandinavi, Germania e Russia.

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Al riguardo Luca Sartori, presidente del Consorzio, ha così commentato: “La Valpolicella in questo triennio ha consolidato ed incrementato un’invidiabile solidità sul mercato, tale da affrontare la crisi senza grandi risentimenti, con un exploit nel 2010 senza precedenti. .……. Le quotazioni alla produzione si sono mantenute estremamente redditizie, garantendo importi medi di circa 15.000 euro all’ettaro. Da qui la corsa ai nuovi impianti in Valpolicella, che di fatto aumenta la propria superficie vitata al ritmo di circa 200/300 ettari all’anno. Su quest’ultimo aspetto, a tutela delle denominazioni e a governo della produzione, abbiamo richiesto il blocco per i prossimi tre anni dei nuovi impianti, così come abbiamo prorogato la riduzione delle percentuale di uve da mettersi a riposo, ferma al 50%.. Dal punto di vista promozionale – aggiunge Sartori – sono in avanzata fase di progettazione una serie di azioni promozionali per il triennio 2011-2013, in tandem con il Consorzio del Prosecco, da attuare in Russia, Norvegia, Stati Uniti e Brasile. Un’alleanza che ottimizza le risorse e porterà all’estero uno spaccato significativo dell’eccellenza che Valpolicella e Prosecco rappresentano per l’Italia.”

+info: www.euposia.it/news.aspx?n=2557www.conipiediperterra.com/annata-2010-buona-per-valpolicella-e-amarone-1210.htmlwww.corrieredelvino.it/news/notizia-2011/febbraio-2011/anteprima-amarone-2011

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